Amare te stessa come trampolino di lancio, con Janneth Olvera

Amare te stessa come trampolino di lancio, con Janneth Olvera

A volte ci sentiamo fuori strada solo perché forse non siamo qui per seguire una strada già percorsa, ma per crearne una nuova, tutta nostra.

È ciò che ha scelto di fare Janneth Olvera, coach LUNA certificata che dentro di sé ha trovato molte più risposte di quello che pensava.

In questa intervista ti racconta di come è riuscita a prendere il buono da ogni esperienza, facendo dell'amor proprio il trampolino di lancio per diventare coach.


Benvenuta Janneth!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Bella domanda. Tempo fa mi avrebbe messo in crisi. Oggi, invece, amo definirmi un'anima in viaggio su questa terra, in continua evoluzione e alla continua scoperta di sé stessa.

Poi sono mille altre cose: una donna curiosa, a volte forte a volte fragile, una bambina ribelle che ama crearsi le sue regole, una sorella, un'amica che ama conoscere nuove vite e culture, anche una coach, da poco.

Ho sempre cercato il mio posto in questo mondo, pensando che fosse qualcosa di statico, qualcosa che una volta trovato non sarebbe mai più cambiato. Con tanta gioia e piacere, ho scoperto che non può esserci nulla di più sbagliato. Siamo in continuo viaggio, in continua evoluzione, questo cambio di paradigma mi ha permesso di essere molto più flessibile e fluire lasciando andare il controllo.

Nella vita avevo preso una direzione lavorativa per quello che pensavo fosse giusto. Lavoravo nella ristorazione e nel turismo, un po' perché è il lavoro di famiglia, un po' perché mi piaceva e mi piace stare a contatto con le persone e aiutarle. Ma ho sempre saputo che quella, definitivamente, non sarebbe stata la mia strada.

Ho preso il buono da ogni esperienza lavorativa, per ascoltarmi e capire cosa volessi apportare in questo mondo, e dopo alcune ricerche interiori ed esteriori ho scoperto il coaching. Oggi questa è diventata la mia professione e amo che lo sia diventata per il mio sentire.

Mi definisco una Coach trasformativa che guida donne visionarie che non si sentono soddisfatte della propria vita e del proprio lavoro, che si sentono insicure, ingabbiate, a riscoprire la loro vera essenza, il loro potere, la loro magia, a manifestare la vita che meritano di vivere.

Ah, dimenticavo, mi chiamo Janneth!

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

La trasformazione e la luce che ho visto in me stessa (e anche in poco tempo, relativamente).

Durante la mia adolescenza, sentivo molta rabbia nei confronti della società e delle altre persone, i principi e i valori della società erano completamente opposti ai miei e questo mi faceva sentire sbagliata. Non volevo quello che la maggior parte delle persone voleva là fuori, una vita tranquilla con il posto fisso, il mutuo e una famiglia.

Volevo espandermi, conoscere nuovi posti, nuove persone, fare esperienze. Questo mi ha portata a ribellarmi alle regole e vivere in modo sregolato, passando da un estremo all'altro, finendo, però, per perdermi completamente, senza capire e sapere più chi fossi e cosa volessi realmente.

Quando ho iniziato questo percorso di crescita personale, sono riuscita finalmente ad osservarmi onestamente, con compassione e amore nei miei confronti. Ricordo che inizialmente ripetevo spesso questa frase: "Sto capendo molto di più della mia vita adesso, che in 27 anni".

Sono riuscita ad osservare ogni situazione da altre prospettive e improvvisamente tutto ha avuto senso, anche i momenti più difficili.

In poco tempo i risultati si sono visti eccome, sia esterni che interni. Mi sentivo finalmente più sicura di me stessa, fiduciosa, tutta quella rabbia era improvvisamente scomparsa, lasciando spazio ad altre emozioni. Riuscivo a provare compassione e amore nei miei confronti e nei confronti delle altre persone. Questo mi ha portata a dire: "Wow! Se ce l'ho fatta io, ce la possono fare tutte".

All'inizio volevo semplicemente condividere il mio percorso, le mie sfide, poi ho scoperto il coaching. Non sapevo che cosa fosse, mi sono informata e mi sono detta: "Ecco, tutto quello che ho integrato fino ad ora e che voglio portare al mondo si chiama coaching!". Cosi è iniziata una ricerca su questa professione magica e potente.

Inizialmente, non sapevo benissimo a cosa andassi incontro, mi ricordo che ero alla ricerca di una scuola, avevo anche valutato alcune scuole, ma in nessuna avevo sentito un richiamo cosi forte come in LUNA Scuola di Coaching. Tra l'altro, completamente "per caso", avevo visto su Instagram una pubblicazione di Anh, non sapevo chi fosse, non la conoscevo, eppure fu come un segno dell'universo: stava proprio parlando di LUNA ed erano rimasti anche pochi posti.

Il tempo di andare sul sito che avevo già mandato la candidatura, con non poca paura, ammetto. Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui mi iscrissi e feci il primo pagamento, le lacrime scendermi sul viso dalla felicità. Fu proprio la mia anima ad indicarmi questa scuola. E io non potevo che affidarmi.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

In realtà, prima di iniziare la scuola ero carichissima. Avevo la percezione sbagliata che l'unica cosa che avrei dovuto fare sarebbe stata studiare e sarebbe stato facile (amo studiare). Se ci penso, sorrido. Perché già dalla prima lezione mi resi conto che, invece, quell'anno sarebbe stato tanto intenso e rivoluzionario, e ovviamente in quel momento mi si aprirono scenari di mille paure, blocchi e resistenze.

Ero la classica ragazza che prendeva buoni voti perché amava studiare, ma senza mettersi troppo in gioco. Qui, invece, bisognava mettersi in gioco e anche tanto.

La paura più grande era quella di mostrarmi con tutte le mie fragilità, davanti a persone che fino a quel momento erano sconosciute. Non è stato per niente facile, soprattutto all'inizio, però più si andava avanti, più riuscivo ad esprimermi senza essere troppo nella mente e nel "starò facendo la cosa giusta?", o ancora nel "chissà cosa starà pensando di me".

Per me questo è stato un passo importantissimo, il primo passo che mi ha portata a rendermi visibile al mondo, senza la paura di essere giudicata, ma semplicemente per chi sono.

Ho fatto pace con tanti lati di me stessa che fino a quel momento avevo represso e questo ha avuto effetti straordinari nella mia vita privata e professionale. Mi sono resa conto che posso esser forte e fragile, sicura e insicura, e che questo non definisce chi sono.

Questo grande merito va ad Anh, alle magiche tutor di LUNA e alle fantastiche compagne di viaggio che in nessun momento mi hanno fatto sentire sbagliata o giudicata. Nella scuola si crea realmente uno spazio sacro, potente, magico, che ti permette di aprirti e mostrarti cosi come sei, con tutte le tue vulnerabilità.

È qualcosa che non si può descrivere a parole, un energia potente e magica che vorrei fosse presente in ogni momento e area della nostra vita.

4. In che modo aiuti le tue coachee?

Una cosa fondamentale per me è l'amor proprio, l'amore nei nostri confronti che apre le porte ad infiniti scenari e soprattutto ci permette di osservarci con compassione.

Una frase che mi disse Anh durante un incontro, che mi sono tatuata nel cuore, è stata: "Sii gentile con te stessa". Questa è un po' la filosofia del percorso che ho creato, Espandi la tua vita - partendo dal tuo essere, dove accompagno donne che sentono il bisogno di riconnettersi con il proprio sentire a manifestare la vita che meritano.

Lavoro molto sulla riprogrammazione mentale, che per me è stata fondamentale, ma soprattutto con le emozioni, con il corpo come "veicolo" per entrare nel proprio mondo interiore, per rimanere in ascolto, sentire. Creo uno spazio sacro in cui la coachee si senta tranquilla e supportata, in modo che possa far emergere tutto quello che sente in quel momento, senza giudizio, ma con tanta accettazione.

Uso anche meditazioni guidate, rituali che la coachee possa fare anche in completa autonomia, per instaurare un'intenzione o per lasciar morire quelle parti di cui non ha più bisogno, per poter partorire una nuova versione di se stessa.

Credo molto che per manifestare una nuova realtà bisogna ritornare a noi stesse, togliere strati, perdonare e perdonarci, morire e lasciar andare, per fare spazio e rinascere.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Qui te ne potrei elencare a bizzeffe! Sono stati tanti e ancora oggi ce ne sono, ho capito che ci saranno sempre ostacoli e che è anche il miglior modo per imparare e crescere. Quindi ben vengano gli ostacoli!

Ostacoli esterni tantissimi, a livello pratico avevo zero conoscenze su come iniziare a lavorare in proprio, mi riferisco proprio alla struttura di un Business, un Personal brand, e al Marketing per farmi conoscere e dire alle persone cosa facevo e come potevo aiutarle.

La soluzione è stata rimboccarmi le maniche, studiare e applicare, testare, vedere cosa funzionava per me e continuare così. In realtà, non credo di avere ancora trovato una struttura solida per il mio Business, ma va bene così per il momento. Sono alla ricerca di una Business coach che mi aiuti in questo processo.

Ostacoli interni, anche tanti. La poca chiarezza iniziale su chi volevo aiutare nello specifico, a chi volevo rivolgermi. Quel sentirmi nuovamente smarrita, la mente che diceva "e ora, che facciamo?".

Ho cambiato nicchia più volte, pensando di dovermi adattare al mercato fino a quando ho capito che dovevo semplicemente seguire me stessa e la mia intuizione. Il pensiero che lì fuori ci fossero sicuramente donne allineate alla mia visione e in cerca del mio aiuto mi ha aiutata moltissimo a lanciarmi finalmente.

Un'altra difficoltà è stata anche il chiedere denaro per il mio servizio. Ho lavorato tanto su questo aspetto, imparando in primis a riconoscere io il giusto valore del mio lavoro e del mio tempo. Mi è stato molto di aiuto lavorare sulla mia mentalità, rivedere completamente tutte le convinzioni legate al denaro, ma soprattutto al sentirmi meritevole.

Inoltre, integrare la mia bambina interiore, vederla, riconoscerla, mi ha aiutata molto sia a sentirmi meritevole che a riscoprire la creatività che avevo messo da parte.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Scegliete LUNA Scuola di Coaching se volete approcciarvi ad un coaching molto più olistico e non solo incentrato sul fare. Quello che posso dire, poi, è che essere coach non è solo un lavoro, diventa proprio uno stile di vita. Quando sei coach incarni tutto ciò che condividi con le tue coachee.

Il mio consiglio è di essere aperte, pronte a mettervi in gioco, sapendo che sarà un viaggio che non avrà fine, perché ci saranno sempre nuove parti che emergeranno, nuove consapevolezze, nuovi ostacoli, si chiama vita!

Sicuramente, però, è un viaggio fantastico. In più, con gli strumenti che LUNA mette a disposizione diventa anche un viaggio molto più semplice.

Quindi se hai sentito questo richiamo, vai, buttati, perché sicuramente ne esci rinata. E quando ti volterai per vedere da dove sei partita, rimarrai sbalordita di quanta strada tu abbia fatto e quanta trasformazione!

Amare te stessa come trampolino di lancio, con Janneth Olvera

Puoi trovare Janneth su:


Anche tu desideri aiutare gli altri e vorresti conoscere il Coaching dell'Anima come strumento di crescita personale e professionale?

Vola a immergerti nel corso gratuito Vita da Coach e scopri come iniziare a vivere e prosperare con il Coaching dell'Anima.

Percorsi di coaching (anche) in azienda, con Laura Pedrini

Il Coaching dell'Anima apre le porte a infinite possibilità. Tra queste non c'è solo la libera professione, ma anche l'integrazione di questo strumento nel proprio lavoro, accrescendone le potenzialità.

In questa nuova intervista, la coach LUNA certificata Laura Pedrini ci racconta del suo percorso personale: di come da ragazza curiosa con l'istinto di aiutare abbia vinto la miglior scommessa che potesse fare con se stessa.


Benvenuta Laura!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Mi chiamo Laura, ho 39 anni e da 15 lavoro per una ditta di telecomunicazioni per la quale mi occupo di formazioni e coaching.

Parallelamente sto avviando la mia attività di coaching con l'obiettivo di essere di aiuto alle persone nel raggiungimento dei loro obiettivi, accompagnandoli lungo i loro sentieri, esplorando luci e ombre.

Sono una ragazza curiosa, desiderosa di apprendere sempre delle novità: nuove tecniche, nuove possibilità, per poter dare il mio supporto agli altri.

Mi piace leggere, prendermi cura della mia famiglia, perdere la cognizione del tempo seduta in giardino, sotto la coperta, mentre osservo il cielo stellato.

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

Mia mamma mi racconta spesso che, fin da piccola, ho sempre avuto l’istinto di aiutare gli altri, e che avevo una grande capacità d’ascolto. Sono sempre stata quella che cercava di coinvolgere tutti, di mediare, di fare in modo che tutti fossero felici.

Con gli anni non ho abbandonato questo lato di me che, anzi, si è tramutato nella voglia di far sorridere le persone, perché credo che un sorriso riesca a trasformare una brutta giornata in qualcosa di bello.

Anche il mio percorso lavorativo ha giovato di questa mia attitudine, tanto da spingermi a fare la formazione per diventare formatrice per adulti.

Ma questo non mi bastava: volevo migliorare, portare qualcosa in più.

Seguo Anh da anni sui social e ogni volta che lanciava una nuova classe di formazione di LUNA Scuola di Coaching per l'Anima, mi prendevo il tempo di leggere tutto nel dettaglio, cercando di capire come avrei potuto conciliare il corso con il lavoro.

Purtroppo, non sono mai riuscita a far combaciare vita professionale, personale e scuola finché, un giorno, le stelle si sono allineate e i giorni delle lezioni combaciavano con i miei giorni liberi.

Non ho perso neppure un minuto e mi sono iscritta, scoprendo la vera essenza del coaching e la grande felicità che questo ti può dare.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

La mia più grande paura era quella di non riuscire a seguire tutte le lezioni e di non avere il tempo sufficiente per mettere in pratica gli insegnamenti.

Allo stesso modo, temevo di non essere in grado di stare al passo con i ritmi, di dovermi chinare nuovamente sui libri per imparare il necessario.

Ho quindi deciso di fare un piano studi: ho preso un calendario annuale e ho annotato tutte le date delle lezioni e della settimana in presenza (all’estero). Ho pianificato le vacanze, i giorni di studio, ho perfino ipotizzato degli imprevisti lungo il percorso.

Alla fine, ho fatto un patto con mio marito, in modo da essere sicura che si fosse occupato lui delle nostre bimbe mentre io ero a lezione: tutto era pronto ancor prima di iniziare!

Guardare il calendario, sapere che tutto era pianificato mi faceva stare tranquilla: avrei potuto seguire tutte le lezioni tranquillamente (anche il retreat!), senza dover pensare all’organizzazione della famiglia.

Mi sono inoltre auto-imposta disciplina e costanza per dare il 100%. In pratica, ho fatto una scommessa con me stessa ed ho vinto io!

4. In che modo le tue competenze di coach hanno portato valore aggiunto all’azienda in cui lavori?

Seguendo il corso ho scoperto che ciò che praticavo, pensando di fare coaching, non era precisamente fare coaching.

Ho adattato il mio stile per riflettere queste nuove conoscenze. Ho iniziato ad ascoltare di più, ad osservare gli altri e ampliare la mia visione. Tutto questo l’ho imparato grazie alla scuola.

Il passo successivo è stato quello di proporre un progetto pilota, creando dei percorsi di coaching legati agli obiettivi aziendali, applicando quanto appreso in LUNA.

Il progetto pilota ha funzionato benissimo: sono stati dei momenti stupendi. Poter vedere le persone crescere e apprendere su di sé più di quanto si aspettassero è stato fantastico ed emozionante.

Anche i responsabili all’interno dell’azienda sono stati molto contenti dei percorsi svolti da parte dei collaboratori e hanno visto/vissuto anche loro il cambiamento.

Ora sto cercando di concretizzare questo progetto pilota in un processo generale, che possa essere messo a disposizione di tutta la gerarchia aziendale, in modo da fornire un supporto ulteriore sul posto di lavoro, indipendentemente dalla posizione occupata.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Mi ha accompagnato spesso la paura di non essere abbastanza, di non essere in grado di aiutare gli altri: ci sono state volte in cui la sessione di coaching terminava con la sensazione di non aver portato la persona ad una consapevolezza profonda; pensavo a cosa avrei potuto fare di più, dove avevo sbagliato.

Ho invece imparato che, non per forza le realizzazioni personali devono essere eclatanti, piene di lacrime o di gioia immensa, ma possono essere anche piccole cose, come dei semi che pian piano crescono e diventano fiori sempre più grandi, colorati e meravigliosi.

Sono i piccoli cambiamenti che, giorno dopo giorno, ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi. Un passo alla volta, lungo il nostro sentiero, arriveremo fino alla vetta.

Quando mi trovo persa e non so bene cosa fare, dove andare, mi pongo una semplice domanda: “Perché lo fai?”.

Sembra una domanda banale, ma porta dentro di sé una profondità e una saggezza infinita. Mi accompagna sempre, da quando Jessica, MoonTutor senior di LUNA, in mentoring 1:1 me l’ha fatta scoprire.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Se sentite che questa è la vostra strada, buttatevi, seguite il vostro cuore e vedrete che non ve ne pentirete.

Trovate il vostro momento giusto, quando tutto sembrerà arrivare quasi naturalmente e cavalcate l’onda, lasciandovi trascinare.

E se dovessero esserci dei momenti di dubbio dove vi chiederete “ma è ancora la strada giusta per me?”, fate una sessione di coaching e restate in ascolto dopo averla fatta.

Lì capirete come state e cosa provate, e questo vi darà la risposta.

Puoi trovare Laura su questi canali:


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Diventare coach per aiutare le persone, con Tanja Bernasconi

Diventare coach per aiutare le persone, con Tanja Bernasconi

Diventare coach significa innanzitutto impegnarsi nel proprio percorso di sviluppo personale.

Coltivare un rapporto di amore e fiducia nei propri confronti giorno dopo giorno stimola l’apertura ad ascoltare sempre più l’intuito, acquisendo sicurezza in sé e nelle proprie capacità.

È da questa energia e da questa posizione che siamo in grado di creare uno spazio di trasformazione in cui anche gli altri possano compiere il loro viaggio. Senza quella fretta insostenibile di dover arrivare a ottenere qualcosa, ma in maniera consapevole e in accordo con il loro sentire.

La verità è che non è necessario essere un guru o un esperto di vita per diventare coach.

E non serve che la tua vita sia perfetta o priva di problemi!

Ciò che conta davvero è il desiderio di intraprendere un viaggio per conoscere il nostro universo interiore e che si senta la chiamata ad acquisire gli strumenti necessari per accompagnare anche gli altri verso il cambiamento.

Ed è esattamente ciò che ha fatto Tanja Bernasconi quando finalmente ha deciso di seguire la sua chiamata iscrivendosi a LUNA Scuola di Coaching per l’Anima.

Nell'articolo precedente ti abbiamo fatto sognare una vita libera grazie al coaching, mentre in questa intervista esploriamo insieme a Tanja Bernasconi, una delle strepitose coach LUNA certificate, il desiderio di diventare coach per mettersi al servizio degli altri, senza fingere di essere ciò che non si è.


Benvenuta Tanja!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Sono Tanja, Coach per l’Anima.

Anima antica e allieva fidata della Vita. Visionaria in continua Evoluzione.

Sono qui per contribuire al risveglio di coscienza collettivo.

Lo faccio facilitando il percorso verso te stessa e ispirandoti a co-creare una relazione d’amore incondizionato con te stessa.

Ti aiuto a fluire da uno stato di auto-abbandono a uno stato di amore incondizionato che ti permetta di manifestare una vita allineata alla tua Essenza.

Credo che per troppo tempo abbiamo vissuto in uno stato dormiente, di smarrimento e scarsità, accecati da condizionamenti collettivi e da convinzioni individuali limitanti, perdendo di vista noi stessi.

Sono convinta che per favorire il cambio di paradigma collettivo a cui stiamo finalmente assistendo, la chiave di svolta risieda in un potente elisir: l’amore incondizionato verso sé stessi.

Prendendoti cura di te e della relazione più importante della tua vita, quella con te stessa, attivi naturalmente potenti trasformazioni a catena, che si manifestano nella tua vita e in quella di chi ti circonda, contribuendo ad alzare le vibrazioni dell’intero Universo.

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

Da sempre fortemente interessata in empowerment individuale e sociale, ho lavorato per diversi anni nel ruolo di educatrice sociale con bambini, adolescenti e famiglie, in contesti di handicap, psichiatria e migrazione.

Dopo anni trascorsi con il pilota automatico inserito, bloccata in una routine che non mi soddisfava più, dove sentivo di non riuscire ad esprimere a pieno il mio potenziale, ho deciso finalmente di fermarmi.

Decidendo di smettere di farmi da parte, sacrificando parti di me, ho stretto un patto di amore con me stessa: da ora in poi mi prendo cura di me, nella mia totalità (corpo-mente-emozioni-anima).

Ed è proprio in quel periodo della mia vita che ho sentito forte la chiamata verso il coaching. Come un’urgenza che proviene dall’interno, che non ho potuto fare a meno di ascoltare.

Ho dato ascolto alla mia voce interiore che sussurrava: “voglio diventare coach e aiutare più persone possibili a rinascere finalmente se stesse e manifestare una vita allineata alla loro essenza”.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

Ricordo, come fosse ieri, il periodo in cui stavo cercando la scuola di coaching giusta per me.

Un giorno, grazie a una serie di incastri perfetti, ho scoperto Anh Thu Nguyen e la sua LUNA Scuola di Coaching per l’Anima che fin da subito ho sentito risuonare in me, perché pienamente allineata ai miei valori e alla mia visione. È stato un momento molto emozionante, in cui ho percepito dentro di me che quella era la strada giusta e che mi trovavo esattamente al momento giusto e nel posto giusto. Che sensazione meravigliosa!

Nonostante la sensazione di sicurezza interiore, non nego di aver avuto delle resistenze che emergevano sotto forma di pensieri come:

Vuoi sapere come ho superato queste resistenze? Ho dato loro “semplicemente” spazio. Le ho viste e le ho ascoltate una ad una. Le ho accolte e normalizzate, riconoscendole come pensieri ed emozioni che compaiono “come in tutte le volte che mi trovo di fronte ad un cambiamento o ad una situazione nuova”.

Una volta accolti dubbi e paure ho potuto dare libero spazio a cuore e intuito, che in ogni singola cellula del mio corpo comunicavano “SÌ, Lo Voglio” e “Fallo”.

Ed è stata proprio quella sensazione di “Sì interiore” potentissimo, che mi ha permesso di fare il salto e di iscrivermi a LUNA.

4. In che modo aiuti le tue coachee?

La mia missione è accompagnare le coachee durante il loro viaggio e aiutarle a co-creare una relazione di amore incondizionato con se stesse, per manifestare una Vita che sia il più possibile allineata alla propria Essenza.

Credo che ogni persona sia un essere unico e completo. In noi risiede il nostro potenziale, così come le nostre risorse. Tutte le risposte sono già dentro ciascuno di noi. Abbiamo soltanto bisogno di uno spazio sacro in cui poterci riconnettere a noi stesse per poter dare voce ai nostri bisogni e ai nostri desideri profondi.

Così facendo possiamo accogliere nuove consapevolezze che ci permetteranno di vivere sempre più in armonia e allineate alla nostra Essenza.

Tramite Self-care profondo, il mio Percorso di Coaching per l’Anima e Soul-searching, sessione singola di coaching per l’anima, aiuto la coachee a fluire da uno stato di auto-abbandono a uno stato di amore incondizionato che le permetta di manifestare una vita allineata alla propria Essenza.

Ogni percorso di Self-care profondo è unico e viene co-creato insieme, di sessione in sessione, in base ai bisogni della persona e a ciò che si presenta nel qui ed ora.

Le parole chiavi che più rappresentano il mio approccio:

Gli strumenti che amo utilizzare per supportare le mie clienti sono il coaching, le pratiche mindfulness, le tecniche di visualizzazione, il journaling e le carte di ispirazione.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Il primo ostacolo che ho incontrato lungo il cammino di coach riguarda il tema della visibilità. Ho percepito delle resistenze che mi hanno portato a procrastinare il momento di espormi al pubblico.

Mi è stato sempre molto utile farmi supportare da colleghe coach, affrontando la tematica all’interno di sessioni di coaching. E, siccome il tema della visibilità può nascondere tematiche e blocchi interni anche molto profondi, se dovesse capitare anche a te, ti consiglierei di provare ad approfondire la tematica. Potrebbe essere un’opportunità in più per conoscerti meglio, aumentare la tua consapevolezza e raggiungere più facilmente i tuoi obiettivi.

Un altro ostacolo che ho riscontrato durante il cammino di coach riguarda il rendermi conto che per “diventare coach” non basta studiare e ottenere un diploma.

Diventare coach è un processo, non lineare, che non ha un tempo delimitato. Richiede apertura, pazienza, gentilezza verso sé stessi e nei confronti dei propri processi personali. Ho imparato che la magia avviene proprio quando lasciamo andare il controllo, le aspettative e riusciamo a goderci il meraviglioso viaggio, lungo il cammino di coach.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Credo fortemente che nulla avvenga per caso. Tutto ha motivo di essere e di esistere.

Quindi, ecco il mio consiglio amorevole per te:

"Se durante il tuo percorso di vita, si palesa in te il pensiero di diventare coach, oppure percepisci come una forte chiamata che ti viene da dentro (anche se magari la tua mente ancora non si sa dare spiegazioni), con fiducia e apertura tu dalle spazio. Dai spazio a te stessa.

Prenditi per mano e crea lo spazio per ascoltare i tuoi pensieri, i tuoi desideri profondi, il tuo intuito. Poi accogli le tue resistenze e condividile con qualcuno, se può esserti utile.

Prenditi per mano, con gentilezza e compassione, brucia le tue paure e agisci con coraggio (seguendo il tuo cuore).

Perché ricorda: la decisione migliore che puoi prendere per te stessa, e per l’Universo intero, è quella di Soddisfare i Bisogni della tua Anima. Meriti di essere Felice e di Realizzarti.

Con tanto Amore, ti abbraccio,

Tanja."

Puoi trovare Tanja in questi canali:
– Instagram, @tanjabernasconi.


Se anche a te piace aiutare gli altri e vorresti conoscere il coaching come strumento di crescita personale e professionale, fai questo quiz lunare per iniziare a trasformare la tua vita e quella degli altri.

E se vuoi saperne di più sul magico mondo del coaching con le carte, dai un’occhiata al workshop gratuito Vita da Coach: Vivere e Prosperare con il Coaching.

Sognare una vita di libertà grazie al coaching, con Giada Carta

Ti è mai capitato di sognare obiettivi avvincenti e di cimentarti con tutta la motivazione nel ricercare la tua realizzazione, per poi ritrovarti con un pugno di mosche fra le mani?

Si tratta di una dinamica piuttosto diffusa.

Infatti, sognare o desiderare qualcosa con tutte le forze non basta a farci ottenere dei risultati.

Magari hai compiuto azioni su azioni nella convinzione di avvicinarti alla meta, per poi accorgerti che non solo queste azioni non erano utili al tuo scopo, ma che addirittura ti allontanavano da esso.

Come possiamo, dunque, sognare e realizzare la vita che ci renderebbe felici?

Possiamo affidarci al potere del coaching, strumento davvero trasformativo ed efficace per scardinare convinzioni limitanti e schemi di pensiero che abbiamo spesso inconsapevolmente ereditato dalla famiglia o dalla società e che, pur non appartenendoci, ci impediscono di raggiungere i nostri sogni.

Nel precedente articolo ti abbiamo raccontato come sviluppare la fiducia in te stessa per vivere un’esistenza allineata alla tua Anima. È risaputo che anche la scarsa fiducia in se stessi, infatti, impedisce di ottenere i risultati desiderati.

Se invece vuoi scoprire come il coaching può supportarti nel sognare una vita di libertà da goderti al tuo ritmo e alle tue condizioni, continua a leggere questa intervista con Giada Carta, una delle fantastiche coach certificate nella scuola LUNA.


Benvenuta Giada!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Sono una Soulful Mentor® e mi piace definirmi una creatrice di rivoluzioni.

Dall'inizio del mio percorso da imprenditrice il mio business si è evoluto con me, portandomi a proporre servizi sempre diversi che però hanno sempre condiviso lo stesso scopo: restituire potere alle persone guidandole a costruire la propria idea di successo.

Con i miei percorsi lavoro in particolare sullo sviluppo del pensiero indipendente e sulla ridefinizione dei concetti di lavoro, denaro e potere, temi su cui non possiamo non concentrarci se sogniamo una vita di libertà che possiamo goderci al nostro ritmo e alle nostre condizioni.

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

Il mio primo approccio al coaching è stato da cliente, e ne ho beneficiato moltissimo: facevo psicoterapia da un po' ed ero a quel punto in cui ero arrivata a essere cosciente dei miei pattern ma non riuscivo a cambiarli con l'azione.

Unito al percorso di psicoterapia, quello di coaching mi ha aiutato moltissimo a trasformare finalmente la mia realtà anche nella pratica e in breve tempo.

Dopo poco tempo dal mio percorso personale, ho potuto sperimentare il coaching anche nell'azienda in cui lavoravo con una formazione dedicata, e l'ho trovato super stimolante ed efficace anche nell'ambito lavorativo.

Ho così deciso di acquisire questa competenza che mi sembrava il tassello mancante del business a cui già stavo lavorando e, nel 2015, ho frequentato il mio primo master in coaching.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

Avendo un lavoro super impegnativo la mia unica paura era di non riuscire a frequentare il corso e a studiare con la giusta presenza.

La meravigliosa organizzazione e il fatto che tutte le lezioni fossero iper interessanti, anche per chi come me aveva già alle spalle due master in coaching, hanno reso il percorso fluido e facilissimo da seguire e quindi la mia paura si è rivelata totalmente infondata!

4. In che modo aiuti le tue coachee?

Più che di coachees nel mio caso parlerei di mentees!

Tendo infatti a insegnare molto attraverso l'esempio e spesso, soprattutto nel lavoro con le imprenditrici che seguo individualmente, serve anche essere più direttive o dare degli input a cui le mie clienti non possono ancora arrivare o condividere delle competenze che loro ancora non hanno.

Il coaching è però uno dei molti strumenti che uso - e uno dei miei preferiti - per la creazione dei miei corsi e nelle mie consulenze individuali.

Lo uso per proporre esercizi pratici che permettano di sperimentare ciò che ho insegnato nelle lezioni teoriche, per sistematizzare il lavoro su temi tosti facendolo apparire più semplice e digeribile, per guidare la riflessione delle mie clienti quando la risposta da trovare non può venire da me ma deve necessariamente scaturire da loro.

Il coaching è fondamentale anche per una parte fondante del mio lavoro, quella che ha a che fare con lo scardinamento delle convinzioni limitanti e di schemi di pensiero che abbiamo spesso inconsapevolmente ereditato dalla famiglia o dalla società e che non ci appartengono, e ci impediscono di vivere la vita che ci renderebbe felici.

​Studiarlo tanto a lungo e in scuole diverse mi ha permesso di trovare sempre le tecniche e le domande migliori per la situazione in cui mi trovo con la cliente del momento, e di condurla fluidamente lungo la strada migliore per lei.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Sono sempre stata una persona dall'intuito fortemente sviluppato: quando lavoro con una cliente, quindi, so sempre da subito dove dovrebbe andare, vedo il suo futuro come se fosse un film, chiaro e nitido e colorato davanti ai miei occhi.

Tuttavia, il percorso che ci porta alla realizzazione non è mai lineare e realizzare o meno il nostro potenziale è una scelta: mi è capitato molto spesso quindi, nel corso della mia carriera, di vedere bene quel film e di vedere altrettanto bene che la mia cliente stava facendo di tutto per non girarlo, discostandosene sempre di più per paura, difficoltà personali, mancanza di impegno o mille altri motivi.

Questo era in passato molto frustrante per me, ed essendo io anche una persona parecchio volitiva era quasi impossibile per me tacere e lasciare che la persona davanti a me facesse il suo percorso, anche perché avevo la sensazione, quando questo accadeva, di stare commettendo un imbroglio nel farmi pagare per i miei servizi se non ero stata in grado di portarla alla realizzazione di quel bellissimo film che sapevo essere possibile.

Col tempo e l'esperienza ho semplicemente capito che io posso fare solo il mio 50% e che il resto è nelle mani dell'altra persona, e ho anche imparato a selezionare meglio le mie clienti assicurandomi di lavorare solo con chi ha davvero intenzione di cambiare la propria vita.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Consiglio di fare ciò che ho fatto anche io: formarsi tanto, continuativamente e da più fonti diverse per avere una professionalità poliedrica e complessa, che possa portare tanto valore.

Partire da sé nel costruire il proprio lavoro e i propri percorsi, perché quello che funziona meglio è sempre portare la nostra personalità e il nostro modo di fare nel nostro lavoro affinché possa essere rivoluzionario.

E soprattutto non dimenticare mai che il lavoro che proponiamo alle nostre clienti dobbiamo saperlo fare innanzitutto su noi stesse.

Giada Carta Coach
Foto by Giui Russo

Puoi trovare Giada in questi canali:
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– Instagram - @goddessinspired.


Se anche a te piace aiutare gli altri e vorresti conoscere il coaching come strumento di crescita personale e professionale, fai questo quiz lunare per iniziare a trasformare la tua vita e quella degli altri.

E se vuoi saperne di più sul magico mondo del coaching con le carte, dai un’occhiata al workshop gratuito Vita da Coach: Vivere e Prosperare con il Coaching.

Il tuo viaggio di evoluzione personale su questa terra

Non sei su questa terra per sopravvivere e basta.

Sei un'Anima venuta al mondo per fare esperienza della vita, per espandere i tuoi confini, per evolvere interiormente e andare oltre.

Non a caso incontrerai determinate situazioni. Esse accendono in te ciò che ti serve per mettere in atto il tuo viaggio di evoluzione personale.

Una cosa è certa: tutto ha origine da te. Il percorso evolutivo si compie una presa di consapevolezza dopo l’altra.

Ce ne sono diverse, scopriamole insieme!


Evolvere in consapevolezza

Quando parlo di evoluzione personale mi riferisco allo sviluppo dello stato di coscienza o di consapevolezza in cui ognuno di noi si trova nei vari momenti e nei vari ambiti della propria vita. 

Ne esistono diversi e possono essere intrapresi in maniera più o meno sequenziale: sono stati in cui si entra e da cui si esce più volte durante il proprio percorso, anche quando si pensa di essere andati oltre.

Ciò che serve è riconoscerli e sviluppare la capacità di accedere, quando utile, allo stato desiderato, diventando alchimiste che co-creano la propria realtà sulla base dei propri desideri e della propria chiamata più alta.

La vita che desidero

Nel profondo, lo sai: le cose non possono cambiare se continui a delegare il tuo potere all’esterno.

Ad un certo punto qualcosa fa click! E da vittima, succube della realtà, inizi a farti le giuste domande per forgiare il tuo destino.

In altre parole, ti riappropri del tuo potere di scelta. In te si risveglia la capacità di scegliere come desideri rispondere agli eventi.

Non come “devi” o “dovresti”, ma come desideri. Metti in atto una potente presa di respons-abilità.

E i problemi? Le difficoltà? Diventano occasioni per imparare, per poter crescere dentro e fuori di te, con apertura e curiosità.

Così la vita si trasforma, dando avvio al tuo meraviglioso viaggio di evoluzione su questa terra.

Occhio al Super-io!

Quando inizi a prendere in mano la tua vita e a lavorare su di te, c’è qualcosa (però) che spesso accade.

Mentre ti rendi conto che è davvero possibile creare la tua realtà, potresti incominciare a sentirti superiore.

Non ti è forse capitato di provare fastidio nei confronti degli altri e di sentirti, sotto sotto, più in gamba di loro?

Magari li hai pure trattati con sufficienza, pensando di essere l’unica a sapere quale fosse la strada giusta.

Eppure, più chiaro di così non si può. È il critico interiore a parlare, iper-giudicando gli altri e, in primis, te stessa, tenendoti vittima di un triangolo drammatico, incapace di accedere realmente al tuo potere.

Ritorno al sentire

Attenzione, quindi, a credere che tutto ciò che accade nella tua vita dipenda solo ed esclusivamente dal tuo volere attuale. Il rischio é la trappola dell’onnipotenza e apriti cielo! se le cose non vanno esattamente come previsto.

Tienilo a mente, in questi casi: prendersi la responsabilità non significa prendersi la colpa. Vuol dire reclamare il tuo potere restando in ascolto profondo del Cuore, con amore, compassione e accettazione nei tuoi confronti.

Oh sì, questa fase del viaggio è un processo sfidante.

L’opportunità è liberare l’energia che ti fa da carnefice, quella che crea immensa sofferenza dentro di te, per ristabilire un contatto con la tua parte più autentica e pura.

Riconoscere le emozioni

Diventare fautrice della tua realtà non è dunque solo una questione di forza di volontà, come molti credono.

I doveri e le obbligazioni della mente funzionano fino ad un certo punto. Poi, è fondamentale che accada qualcosa che non tante persone ti dicono.

Per poter scegliere veramente ciò che desideri (senza adottare uno stile di vita sfiancante e logorante) è necessario riappropriarti del sentire e imparare a lasciare andare.

Tutto questo ha luogo attraverso il tuo corpo, nel tuo corpo.

Senza reprimere le emozioni, puoi liberarti dai copioni appresi e ritrovare il libero arbitrio per fare scelte diverse, a favore della tua evoluzione personale.

L’intento manifesto

Se da vittima del passato diventi leader presente e capace di gestire te stessa e decidere per la tua vita, quando arrivi allo stato di co-creazione sei chiamata ad andare oltre e a scoprire che sei molto di più della tua identità.

Accade quando allenti le maglie del controllo sulla tua vita e ti affidi a un disegno più alto che ha a cuore la tua evoluzione.

Quando lasci andare l’Ego, liberando la parte di te che brama l’obiettivo “da raggiungere” per sentirsi di valore.

Senza più dover sottostare a delle regole, si dissolvono i condizionamenti e si genera la libertà di esprimere totalmente ciò che sei.

Lavorando su questa frequenza energetica, crei l’eccezionale: rendi la tua vita un’opera d’arte!

Vivere in armonia

Accedere alla co-creazione, chiariamo, non significa auto-importi di diventare spirituale e far finta che la vita non ti tocchi.

Quando si crede che esista solo lo spirito, si rischia di creare distacco dalla materia e allontanarsi dall’abbondanza.

Se sei qui oggi, su questa terra, è perché esiste una dimensione materiale che va nutrita.

Nella tua evoluzione personale, la maestria sta nel navigare la dualità tra spirito e materia bilanciandoli in maniera armoniosa, per vivere una vita cui hai diritto.

Giustificare ogni cosa con una motivazione divina è quindi un bypass spirituale che ostacola la presa di responsabilità.

Sei invece canale e anche tu hai parte essenziale nella co-creazione della realtà che desideri.


L’evoluzione personale è qualcosa di molto concreto. Si compie attraverso la realizzazione del tuo intento. È un ritorno a casa da te stessa, un viaggio che la tua Anima è sempre pronta e desiderosa di compiere.

Se anche tu desideri elevare la tua vita e il tuo business, integrando gli strumenti del coaching nel tuo quotidiano, iscriviti alla lista d'attesa di LUNA per ricevere news sull'apertura: manca poco!

P.S. Vuoi sapere di più sugli stati di evoluzione della coscienza e di cosa è necessario che cambi affinché tu possa andare oltre? Accedi gratis a Vita da Coach: Vivere e Prosperare con il Coaching.

Sviluppa la fiducia in te stessa per aprire i cancelli della tua Anima, con Veronica Caudullo

La fiducia in noi stesse è una delle risorse più potenti che possiamo sviluppare per vivere un’esistenza allineata alla nostra Anima e alla nostra missione di vita.

Ma cosa significa avere fiducia in se stessi?

È difficile dare una definizione univoca, poiché ognuno di noi attribuisce un personale significato a questo concetto. Si tratta infatti di un valore percepito secondo la mappa del mondo di ciascuna persona, dunque non è definibile a priori.

Eppure, senza dubbio, proprio la mancanza di fiducia in se stessi è una dinamica che si presenta molto spesso nei percorsi di coaching.

A soffrirne sono soprattutto le donne, ma all’appello non mancano di certo anche gli uomini. La scarsa fiducia in se stessi impedisce di ottenere i risultati desiderati e porta le persone a rimanere nella “mediocrità”. Oltre a generare delle ripercussioni sulla vita, la mancanza di fiducia inficia anche la crescita di un business.

Ma questo non significa che non si possa fare nulla per rimediare, anzi! Grazie al coaching è possibile trasformare questa dinamica in una chiave di evoluzione personale.

Nella precedente intervista abbiamo parlato del potere delle abitudini. In questo articolo, invece, ti parliamo di come sviluppare la fiducia in te stessa.

Affronteremo questo argomento con Veronica Caudullo, una delle splendide coach formatesi nella scuola LUNA.


Benvenuta Veronica!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Ciao, mi chiamo Veronica e mi definisco una Confidence Coach.

Per me, la fiducia in sé stessi è la risorsa più potente che l'essere umano possa sviluppare per vivere un'esistenza quanto più allineata alla sua anima e alla sua missione di vita.

In un mondo in cui ogni giorno si viene educati a non ascoltare le proprie sensazioni, a non credere al proprio intuito e a demandare il potere personale all'esterno, connettersi alla propria natura è certamente complicato.

Eppure, ritornare in contatto col Sé profondo, dialogare con lui, fidarsi delle risposte che arrivano e vivere in sintonia con chi si è veramente, è ciò che ho vissuto in prima persona un paio di anni fa, dopo aver passato molto tempo a far finta di essere chi non ero per compiacere altri.

Ora, aiuto le persone, che fino a questo momento hanno vissuto in funzione delle aspettative altrui, a sviluppare un comportamento assertivo, invece che compiacente, e a vivere la vita alle proprie condizioni.

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

Ho vissuto un lungo periodo di forte disallineamento con me stessa. Lasciavo che fossero gli altri a decidere per me; non mostravo chi ero veramente, non esprimevo le mie opinioni, né le mie emozioni; tutto ciò che facevo era conformarmi all'idea che gli altri avevano di me e portarla avanti, senza mai trasgredire.

Credevo che solo così sarei stata amata, protetta e inclusa.

La disconnessione dai miei bisogni mi ha portata molto lontana da dove avrei voluto essere e da quelli che erano i miei desideri, capacità e intenzioni. Non avevo nessuna fiducia in me stessa e non vedevo che mancanze ed errori sul mio percorso.

Ho cominciato, quindi, a seguire blog e video di coach e mentor, a praticare la gratitudine e la compassione verso me stessa, a cambiare il modo in cui mi guardavo e a smettere di nascondermi.

Iscrivermi a LUNA Scuola di Coaching per l'Anima è stato un modo per continuare a crescere e a sviluppare consapevolezza su chi ero. Ma subito dopo l'inizio del corso ho capito che la mia esperienza di vita poteva fare la differenza in quella di altre persone stufe di adattarsi, compiacere e mettersi da parte.

In particolare, è stata la pratica durante le lezioni che mi ha spinta a diventare una coach.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

Sono sempre stata una persona molto curiosa ed entusiasta dei nuovi inizi. Purtroppo, sono anche spesso stata vittima delle cose lasciate a metà e della paura di non farcela.

Lo studio e la pratica seguite in LUNA hanno creato un ponte sempre più solido tra me e il mio intuito e hanno nutrito in maniera più efficace la fiducia in me stessa e la consapevolezza che da sola posso arrivare dove voglio.

Ora, so che il segreto per superare le mie paure è ascoltarmi, affidarmi alle mie percezioni e fare la prossima mossa!

Il mio motto è "se hai fiducia, tutto è possibile".

4. In che modo aiuti le tue coachee?

Più pratico come coach, più comprendo che il mio ruolo principale, in ciascuna sessione di coaching, è creare uno spazio sacro, il più confacente possibile all'energia del coachee. Quest'ultimo, quando si sente a suo agio, riconosciuto e non giudicato, compie vere e proprie magie, che neppure immaginava!

Una tecnica che utilizzo spesso, soprattutto all'inizio dei miei percorsi, è il dialogo con le emozioni. Più il coachee entra in contatto con sé stesso, più impara a fidarsi di ciò che sente e percepisce.

L'obiettivo del mio coaching, alla fine, è aiutare il coachee a diventare confidente e autonomo nel connettersi in modo profondo con la sua vera natura e i suoi desideri; a diventare la persona che sente davvero di essere (con le sue capacità, aspirazioni e attitudini) e a portarla nei vari ambiti della sua vita, imparando ad agire sulle paure che l'hanno bloccato fino a questo momento.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

La difficoltà l'ho trovata all'inizio del mio lavoro di coach.

Non sapevo nello specifico chi volessi aiutare e perché. Dagli insegnamenti di business di Anh, sapevo che era necessario rivolgersi a una cerchia ristretta di persone che avesse in comune problemi e bisogni.

In questa fase del mio percorso sono stata aiutata davvero tanto da alcune mie colleghe coach, anche loro certificate in LUNA. Grazie alla loro empatia, professionalità, capacità di ascolto e piena accettazione, ho potuto andare ancora più in profondità di me stessa e trovare le risposte alle domande di quel particolare momento.

Sarò grata per sempre a queste donne meravigliose e non dimenticherò mai quanto sia stato speciale il loro contributo nella mia vita, come amiche e coach.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Sicuramente frequentare LUNA Scuola di Coaching per l'Anima! Ma non perché voglio "sviolinare" il mitico team LUNA 😉

Scherzi a parte, credo davvero nel metodo della scuola di Anh perché, secondo la mia esperienza, accostare il coaching all'Anima è stata la perfetta combinazione che mi ha permesso di scendere nella profondità del mio essere.

Le domande di un coach unite all'attenzione che si dà alle emozioni, e al sentire personale, sono gli ingredienti perfetti per cominciare, o continuare, ad espandere la consapevolezza di sé, a mio avviso qualità indispensabile per un coach.

Puoi trovare Veronica in questi canali:
– Sito web: www.beautifulmente.it
– Instagram: @beautifulmente


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Rispettare il nostro ritmo grazie al potere delle abitudini, con Ingrid Romanini

Rispettare il nostro ritmo grazie al potere delle abitudini, con Ingrid Romanini

Spesso una grande trasformazione inizia dal cambiamento di piccole abitudini. Ad esempio, il modo in cui iniziamo la nostra mattinata può determinare l’andamento dell’intera giornata.

Oppure basti pensare alla gestione del tempo o del denaro: anche in questo caso, le nostre abitudini possono creare quel perfetto mix di mindset ed energia che ci permette di ottenere grandi risultati.

Noi donne abbiamo la capacità di fare cose straordinarie. A volte, però, corriamo a una velocità che non è la nostra, sacrificando parti fondamentali di noi stesse.

Ecco allora che anche i più piccoli gesti quotidiani possono essere in grado di aiutarci a trovare equilibrio e centratura, sia nella vita personale che nel business.

Nella precedente intervista abbiamo parlato di ri-bellarsi per ritornare al bello.
In questo articolo, invece, ti raccontiamo come rispettare il tuo ritmo grazie al potere delle abitudini.

Lo facciamo con Ingrid Romanini, una delle strepitose coach formatesi nella nostra scuola LUNA Scuola di Coaching per l’Anima.


Benvenuta Ingrid!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Sono Ingrid e sono una Business & Habits coach.

La mia missione è di far diventare le attività di imprenditrici e libere professioniste sostenibili sia da un punto di vista economico che della gestione del tempo.

Lo faccio focalizzandomi sul fare emergere quelle abitudini che creano un mindset saldo e incrollabile e che possono essere diverse per ognuna di noi.

Credo che i grandi cambiamenti inizino con un piccolo passo fuori dalla nostra zona di comfort, ma che bisogna anche essere sicuri...di voler fare quel passo.

Il mio compito è quello di accompagnare la coachee a prendere consapevolezza delle proprie risorse interne e a farle emergere senza paura.

Credo in noi donne e nella nostra capacità di fare cose straordinarie partendo dal nulla, ma sono anche consapevole che spesso ci facciamo carico del mondo intero e corriamo ad una velocità che non è la nostra sacrificando parti fondamentali di noi.

Per questo uno dei miei valori è la libertà e per sentirmi libera, anche se può sembrare un paradosso, devo aver creato una solida struttura alle mie spalle, fatta di piccoli gesti quotidiani e di abitudini che sia in grado di andare avanti con il minimo sforzo, quasi da sola, e che mi rispecchi al 100%.

Con le mie clienti analizzo la situazione di partenza, tolgo le attività superflue, ottimizzo i costi e taglio le spese inutili, ingegnerizzo le attività che possono essere standardizzate e creo assieme a loro metodi su misura per continuare a portare avanti i risultati ottenuti senza sforzo e fatica.

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

Mi sono avvicinata al coaching senza sapere veramente che cos’era. Il mio primo percorso di coaching l’ho svolto con una professionista che mi ha fatto capire che i veri strumenti erano quelli che avevo già dentro di me.

Credo sia stata proprio questa la chiave di volta: riuscire a far raggiungere i propri obiettivi alle persone ma senza dare aiuti esterni. Troppo spesso siamo abituati a dare consigli non richiesti o a elargire metodi infallibili.

Ecco il coaching è tutt’altro, ti aiuta a trovare le soluzioni con le tue risorse. Sono fermamente convinta che, se la soluzione o un’idea arrivano da dentro di noi, allora vuol dire che si è sulla strada giusta e che quelli saranno i progetti che porteremo veramente avanti.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

Avevo paura delle mie stesse emozioni. Sono sempre stata abituata a reprimerle e a non considerarle, ho sempre e solo ragionato con la testa, il cuore era solo un muscolo al centro del petto.

Ho superato questa paura proprio facendo i conti con i sentimenti e le emozioni che provavo e sono arrivata a capire che l’Essere era più importante del Fare.

In tutto questo, LUNA Scuola di Coaching per l’Anima mi ha aiutato veramente tanto, non mi sono mai sentita sola, diversa o sbagliata. Anzi mi sono sentita accompagnata, inclusa e compresa, perché molto spesso le mie emozioni erano le stesse di chi era davanti a me.

Grazie a questo percorso ho iniziato a sviluppare la mia empatia verso il prossimo e ho trovato la sicurezza per fare il grande salto e cambiare professione.

4. In che modo aiuti le tue coachee?

Quando partiamo dall’analisi delle abitudini che le mie coachee hanno nella gestione dei loro affari, mi focalizzo sull’emozione che provano mentre mettono in atto certi comportamenti (es. sulla gestione del tempo, del denaro, verso i loro clienti, ecc..).

Uso diverse tecniche di coaching ma spesso mi affido al processo co-creativo e al flusso che si crea durante la sessione, per garantire alla coachee che gli strumenti che acquisirà lungo il suo percorso siano effettivamente utili e necessari per lei e non dettati dalle mode del momento.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Capirmi e volermi bene per quella che sono, accettando anche i miei lati più scomodi.

Uscire dalla mia zona di comfort e vedere le cose sotto un’altra prospettiva. Ho lavorato su molte mie convinzioni limitanti che fino a quel momento non mi avevano permesso di realizzare gli obiettivi che continuavo a fissare e che non raggiungevo sistematicamente.

Per tutto questo grande lavoro su me stessa devo anche ringraziare le mie compagne di viaggio che durante il nostro percorso alla scuola mi hanno aiutato attraverso il coaching a superare e a “smontare” molte convinzioni limitanti che erano radicate in me sin dall’infanzia.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Di affidarsi solo a professionisti seri come Anh che con LUNA Scuola di Coaching per l’Anima ha ideato un percorso dove arrivi a scavare in fondo a te stessa quasi senza accorgertene.

Anh mi ha insegnato che ascoltarsi sempre è fondamentale. Diventare coach, del resto è un percorso in continua evoluzione, dove si studia si apprende, si sperimenta e si applica continuamente prima di tutto su sé stesse, per poter capire a fondo come rapportarsi con gli altri.

Decidere di diventare coach è una cosa che va sentita dentro: dire “sono una coach” e non “faccio la coach” sono due cose completamente diverse.

Bisogna essere pronte a mettersi in gioco e volersi migliorare continuamente, ma continuando ad onorare e rispettare chi siamo e da dove veniamo...ed è il lavoro di una vita.

Rispettare il nostro ritmo grazie al potere delle abitudini, con Ingrid Romanini

Puoi trovare Ingrid in questi canali:
– Sito web: ingridromanini.com
– Instagram: @ingrid_romanini
– Pinterest: IngridRomanini


Se anche a te piace aiutare gli altri e vorresti conoscere il coaching come strumento di crescita personale e professionale, fai questo quiz lunare per iniziare a trasformare la tua vita e quella degli altri.

E se vuoi saperne di più sul magico mondo del coaching, dai un’occhiata al workshop gratuito Vita da Coach: Vivere e Prosperare con il Coaching

Ri-bellarsi cioè ritornare al bello, con Carlotta Barluzzi

Ri-bellarsi significa ritornare al bello, osservare quanta bellezza c’è dentro e attorno a noi e tornare a splendere.

Prima di apparire, però, è necessario essere. E prima di essere, è fondamentale scoprire chi siamo.

Ebbene sì, la vera bellezza inizia quando decidiamo di essere noi stesse.

Cosa significa essere se stesse?

Non è una domanda banale, così come non è semplice trovare una risposta univoca. Per molte donne essere se stesse può rivelarsi un duro compito.

Non è raro, infatti, faticare a esprimere la propria natura. Molte di noi hanno difficoltà nell’identificare cosa desiderano davvero nella propria vita.

Poter vivere in modo autentico, senza avere paura di esprimere appieno la propria persona, è una grande liberazione che ci consente di ri-bellarci e di apprezzare la nostra bellezza.

Questo lo possiamo fare grazie al coaching con Carlotta Barluzzi, la coach Ri-belle certificata in LUNA che abbiamo intervistato proprio in questo articolo.


Benvenuta Carlotta!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Dire chi sono è la cosa più difficile che io possa fare.

Potrei presentarmi così: Sono Carlotta in continua evoluzione!

Credo che mia mamma avesse intuito l’indole della mia anima; infatti, il mio nome mi descrive perfettamente: “PERSONA LIBERA”, dove la libertà trova la sua massima espressione quando mi permetto di far entrare la magia nella mia vita.

La magia per me è una forma di nutrimento spirituale che ci connette e ci radica alla parte più autentica di noi, quella dove sono custoditi i nostri desideri più profondi. Fare magia, per me, significa scoprire cose meravigliose su noi stesse e accettare di essere vulnerabili e in continuo cambiamento: la magia ci permette di entrare in relazione con i livelli più profondi della nostra coscienza.

Questi sono solo alcuni valori alla base della mia professione, una professione che si concede il lusso di evolvere con il mio sentire.

Come mi piace definirmi? La Coach RI-Belle.

Accompagno le donne in un profondo percorso alla Ri-scoperta della propria bellezza interiore ed esteriore: Ri-Bellarsi - Tornare al bello.

Credo fermamente che emozioni e immagine siano potentissimi strumenti di rinascita.

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

La mia storia lavorativa è particolare, nasco come consulente d’immagine, quando ancora non era una moda esserlo, per aiutare e supportare le donne nella faticosa impresa di prendersi cura di se stesse prima che degli altri. Ma nel tempo ho compreso che non bastava assegnare colori, palette e “stili preconfezionati”, perché prima di apparire, è necessario essere. E prima di essere è fondamentale scoprire chi siamo.

Questo è stato uno dei motivi che mi ha spinta a formarmi come coach. Volevo però un coaching che tenesse in considerazione prima di tutto il sentire: LUNA Scuola di Coaching per l’Anima è stata la migliore scelta che potessi fare.

L’altro motivo, invece, era legato ad un mio grande desiderio, quello di fare amicizia con le emozioni.

Sono cresciuta sentendomi dire continuamente “SEI TROPPO SENSIBILE” ... come se essere sensibile e provare emozioni fosse un difetto.

Attraverso il percorso fatto in LUNA, e per cui non smetterò mai di ringraziare Anh e tutto il suo team, ho compreso che posso permettermi il lusso di provare emozioni e che sentire va bene anche quando questo sentire è faticoso.

Ecco quindi spiegate alcune delle aree in cui sono maggiormente ferrata e per cui mi sono formata: emozioni (intelligenza emotiva) ed autostima. Aree che ho sperimentato, prima di tutto, facendo un profondo lavoro su me stessa e che oggi sento di voler condividere con chi sente il bisogno di “Ri-bellarsi”.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

Ho iniziato la scuola con un tale entusiasmo che sentivo di non avere nessuna resistenza e, stranamente, nessuna paura, ignara del fatto che tutto ciò che avrei imparato lo avrei dovuto sperimentare su me stessa.

Che lavoro ragazzi…!!! Ho acceso la luce e piantato fiori nelle profondità più buie del mio essere, ho abbracciato ed accolto la parte più vulnerabile della mia anima, ho riconosciuto e fatto amicizia con le mie maschere e ho conosciuto la mia parte più vera ed autentica.

Non ho MAI avuto paura…MAI! Perché sono stata supportata da un gruppo di meravigliose donne che hanno vibrato con me, aiutandomi a camminare sulle mie gambe pur non sentendomi mai sola.

Ho pianto tantissimo… ho pianto di dolore, di gioia, di commozione… ho pianto “di empatia” e orgoglio nel vedere l’evoluzione e i sorrisi delle mie compagne di viaggio e ho riso di gusto dal cuore.

Durante il percorso la cosa più difficile “da fare” è stata accettare di poter essere vulnerabile, a volte ancora oggi ci faccio i conti, ma grazie ad un illuminante mentoring 1:1 fatto proprio con Anh, attraverso il suo silenzio, la sua presenza e “i suoi poteri magici” ho superato questo ingombrante scoglio che mi ha permesso di “rilassarmi alla vita”.

4. In che modo aiuti le tue coachee?

Mi piace, innanzitutto, dare largo spazio al sentire, in che modo? Nel “mio" coaching do molto spazio al silenzio e allo stare con ciò che “c’è”.

Volendo, possiamo utilizzare il termine Ribelle per spiegare la mia modalità che mi piace sia anticonvenzionale, fuori dagli schemi, profonda, frizzante, spaziosa e corporea. Il tutto supportato dal valore dell’accoglienza, della gentilezza, del non giudizio, dell’amorevolezza e della libertà di espressione, conditi da empatia, intuito e magia.

Gli “strumenti” di cui mi avvalgo, oltre alla formazione da coach sono: Trattamenti di Cromopuntura, fiori australiani, psicologia della moda, utilizzo delle carte come strumento evolutivo, cicli lunari, ciclicità, archetipi femminili e ……. Molto altro…

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Il più grande ostacolo è stato non dare ascolto al mio intuito, ho rifiutato categoricamente di potermi far trasportare da questo “grande maestro”.

L’ho superato dandomi il permesso di farci amicizia, ma anche e soprattutto grazie all’aver imparato che il coaching è una “danza” che avviene in un meraviglioso spazio sacro, all’interno del quale ho accolto l’intuito come un prezioso, utilissimo e potentissimo compagno di lavoro.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Quando ho scelto di iscrivermi a LUNA, lo racconto sempre, l’ho fatto senza pensarci. Cioè, mi spiego, l’intenzione era quella di diventare coach, ma non mi era ben chiaro cosa volesse dire essere una coach.

Ho scoperto il sito di Anh mentre stavo seguendo una diretta su Instagram, ho mollato la diretta e mi sono fiondata a curiosare in cerca dei contatti per potermi iscrivere. Ho inviato la candidatura certa che sarei entrata e non mi sono informata né sul prezzo e nemmeno sul programma: ho scelto con la pancia sentendo che era la scelta giusta per me. 

CONSIGLIO: quando sei nel flusso e connessa al tuo sentire più profondo accadono le magie più belle.

Sono stata presa, sono riuscita a pagare la scuola e ho scoperto, man mano, che il programma era in linea con ciò che cercava la mia anima per evolversi.

CONSIGLIO non richiesto: diventare una coach seria prevede un profondo lavoro su se stesse, se senti il richiamo, affidati e VAI; è il momento giusto.

Carlotta Barluzzi Coach

Puoi trovare Carlotta su


Se anche tu vorresti conoscere il coaching come strumento di crescita personale e professionale, fai questo quiz lunare per iniziare a trasformare la tua vita e quella degli altri.

E se vuoi saperne di più sul magico mondo del coaching con le carte, dai un’occhiata al corso gratuito Co-Creazione: Coaching con le Carte d’Ispirazione.

Dalla multi-potenzialità all'integrazione delle passioni, con Sara Santella

Dalla multi-potenzialità all'integrazione delle passioni, con Sara Santella

Quali sono le tue passioni?

Molte persone fanno fatica a rispondere; c'è chi ne ha tante e chi, invece, non sa minimamente quali siano.

È innegabile che le passioni completano la nostra esistenza e averne più di una non fa che potenziare la nostra creatività, definisce le nostre abitudini e quindi il nostro carattere.

Eppure, talvolta, questa multi-potenzialità può creare confusione e frustrazione, perché, ad esempio, abbiamo difficoltà a orientarci verso un lavoro o una nicchia di mercato.

Pertanto, conoscere ciò che ci piace fare può aiutarci a capire dove vogliamo andare e cosa vogliamo ottenere dalla vita.

In questo modo, le nostre passioni diventano il carburante che ci consente di vivere una realtà che abbia un senso profondo per noi.

Dopo aver esplorato il benessere della donna, in questa intervista affrontiamo un nuovo argomento con un’altra delle straordinarie coach LUNA certificate.

Da “ho troppe passioni, non troverò mai un lavoro” a “ho creato il mio lavoro e aiuto le donne a fare altrettanto”: ecco il potere dell’integrazione, con Sara Santella.


Benvenuta Sara!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Mi chiamo Sara e mi definisco una Nature Musa.

Per molto tempo ho avuto difficoltà a rispondere a questa domanda…nei miei anni su questa Terra ho messo insieme le competenze più disparate: dalla filosofia all’arte, dal coaching al counseling, dalle attività manuali e artigianali al sapere scientifico. Ma chi ero e cosa facevo era un mistero per me e, di conseguenza, anche per gli altri.

Facevo di tutto un po', mi appassionavano molte cose e facevo fatica a definire me e il mio lavoro…ero un po' come Balto, non è cane, non è lupo, sa solo ciò che non è.

Poi ho capito che tutto ciò che mi appassionava aveva dei fili conduttori: la cultura, il sapere, la Natura e la Bellezza. Da qui la possibilità di una definizione al di là delle etichette standard.

Oggi aiuto donne confuse con molte passioni che vogliono vivere una vita che le soddisfi attraverso un lavoro che sia uno strumento per realizzarla e per mostrare il loro potenziale. Nature Musa, quindi, proprio perché metto a disposizione tutti gli strumenti che ho accumulato per ispirare le donne a riconnettersi alla loro natura più vera e ancestrale così da diventare loro stesse le proprie muse ispiratrici e vivere una vita che è un’opera d’arte, togliendo, come nella scultura, tutto il superfluo, le convinzioni limitanti, le sovrastrutture sociali, i condizionamenti ereditati.

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

Come per molte altre donne, prima di far uscire il nostro potenziale dobbiamo raggiungere il fondo. Io l’ho toccato dopo una relazione narcisistica con un uomo con un PTSD e dei lavori logoranti al limite dello sfruttamento.

Ho iniziato il mio percorso di crescita personale e ho capito che ciò che avevo vissuto era preziosissimo e non poteva andare sprecato. Ho deciso di condividere la Bellezza degli insegnamenti appresi e di supportare chi si fosse trovata a vivere questi eventi donando una nuova lettura al loro vissuto di sofferenza affinché non andasse sprecato.

Dopo vari anni come counselor ho sentito il bisogno di avvicinarmi ad una dimensione più spirituale. Ci tengo a precisare che non ho scelto di essere coach, ma ho scelto di essere una coach LUNA. Non ero interessata a diventare coach, volevo proprio fare il Master di Anh e apprendere gli strumenti di coaching dell’anima che questo master insegnava. Non ho preso in considerazione nessun’altra scuola di coaching perché il mio obiettivo non era essere coach in generale ma avvicinarmi ad una modalità spirituale e allo stesso tempo pratica e concreta di approccio alle difficoltà.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

La mia prima preoccupazione era se sarei riuscita a pagare il master. Non navigavo in ottime acque e avevo già altre spese, vivendo da sola. Inoltre, non avevo soldi da parte.

Ho deciso di rischiare avendo fiducia in ciò che sarebbe giunto, vivendolo come una nuova sfida. Avevo anche paura di trovare l’ennesimo corso con il quale non avrei lavorato.

Poi, ho capito che possiamo acquisire tutti gli strumenti che vogliamo ma se non cambiamo il mindset rimaniamo sempre nella stessa situazione e nel master si lavora molto su questo.

In ultimo, il rapporto interpersonale. Sono sempre stata una persona solitaria e mi sento facilmente invasa quando sono in gruppo mentre, questa volta, ho trovato nelle mie compagne di corso delle sorelle preziose.

4. In che modo aiuti le tue coachee?

La mia missione è aiutare tutte quelle donne che vogliono ri-accogliere sé stesse, coltivare il loro potenziale e vivere una vita ai propri ritmi, attraverso pratiche di consapevolezza e riscoperta di una femminilità ispirata al fine di creare un lavoro che abbia un senso per loro e che sia strumento per manifestare nel mondo la loro missione e creare la vita alla quale aspirano.

Ho creato un percorso chiamato “Cresci il tuo Bosco Interiore” nel quale unisco strumenti di counseling per andare in profondità e di coaching per proseguire in avanti, filosofia classica ed estetica per rimanere ispirate e dare una lettura di senso al quotidiano.

Propongo un ritorno alla frugalità e alla presenza, alla semplicità, alla Natura e ai suoi cicli ed insegnamenti, come forma di saggezza ancestrale e ri-bellione (ritorno al Bello e quindi a noi stesse, alla parte più vera di noi) contro l’accelerazione, la massificazione e la disumanizzazione odierna.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Gli ostacoli sono stati principalmente di natura personale e di mindset. Più andavo avanti e scoprivo strumenti e tecniche e più si apriva un mondo e mi dicevo: “non ce la farò mai, non riuscirò mai a farlo bene, prima o poi tutti scopriranno che non so fare nulla…dovrei saper fare molto di più e meglio” e altre cose così.

Sinceramente, non l’ho superato perché ogni tanto questi pensieri tornano, semplicemente mi metto in ascolto e li faccio esprimere insieme all’emozione che portano con loro. Oggi mi focalizzo più sull’essere e mi faccio pubblicità dicendo chiaramente cosa sono e faccio e cosa non faccio e non sono.

Ho capito che sono io la prima a dover accettare di non poter essere “una e trina” e metto a disposizione ciò che ho per chi ne ha bisogno, senza pretese.

Un altro ostacolo era il fatto di dover chiedere soldi per la mia prestazione: ora credo sia un mezzo per liberare l’altro da un debito di gratitudine. Non sono la salvatrice di nessuno e non voglio ringraziamenti a vita.

Ho solo dedicato il mio tempo a studiare metodi e ad apprendere strumenti per risolvere situazioni ed esplorare la propria interiorità. Io metto a disposizione questo e l’altro porta la sua esperienza. Insieme facciamo un percorso di condivisione e co-creazione e alla fine l’altro è libero di vivere a pieno la sua vita con indipendenza.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Di partire da se stesse e fare molto lavoro di crescita personale. Non possiamo portare l’altro dove noi non siamo state per prime.

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Se anche tu vorresti conoscere il coaching come strumento di crescita personale e professionale, fai questo quiz lunare per iniziare a trasformare la tua vita e quella degli altri.

E se vuoi saperne di più sul magico mondo del coaching con le carte, dai un’occhiata al corso gratuito Co-Creazione: Coaching con le Carte d’Ispirazione.