Essere coach e fare coaching è indubbiamente un mestiere straordinario, perché ti permette di aiutare tante persone ad accedere al proprio potenziale.
Cosa fare, però, quando queste persone iniziano a cercarti in ogni momento della giornata, 24/24, 7 giorni su 7 e non ti lasciano più tregua?
In questa puntata di Shine impari a stabilire i giusti confini con le tue clienti e a farli rispettare, così da preservare ciò che è prezioso: la tua salute mentale.
La relazione coach-cliente è una co-creazione
Sebbene il desiderio di aiutare al massimo la tua cliente ti faccia onore, allo stesso tempo è necessario riconoscere l’importanza di stabilire dei confini nella vostra relazione, onde evitare di lavorare 24/7, ma non solo.
Non dimenticare che quella tra coach e cliente è una co-creazione: in quanto coach, è tua missione e cura contribuire al 50% allo sviluppo ed esito della collaborazione; il restante 50% è di responsabilità della cliente.
In altre parole, tu puoi mettere a disposizione le tue competenze e abilità di facilitazione per aiutare la tua cliente a risvegliare le proprie risorse, ma è essenziale che sia lei stessa a essere responsabile di creare i propri risultati.
Attenzione all’ego, dunque!
Non lasciare che l’ego prenda il sopravvento nel tuo lavoro di coach: va bene essere felice ed esultare per i risultati della tua cliente, ma senza prenderti carico di tutto o darti tutto il merito.
Questo è rischioso perché entreresti nel ruolo di salvatrice, rendendo la tua cliente, di riflesso, vittima della sua vita, nonché bisognosa di essere salvata da qualcuno.
Così facendo, le toglieresti il suo potere personale. Mentre un percorso di coaching realmente efficace non crea dipendenza, ma genera libertà e consente alla persona di diventare autonoma e capace di procedere anche senza la coach.
Ecco perché i confini coach-cliente sono indispensabili…
Per creare tutto ciò, è necessario definire in modo chiaro, fin dall’inizio, nel contratto di collaborazione e nel tuo modo di porti con la cliente, come si svolgerà la vostra relazione e interazione.
Ovvero:
- le sessioni, gli orari, i ritardi, i recuperi;
- le comunicazioni tra una sessione e l’altra (es. via email, gruppo riservato, WhatsApp o altro);
- entro quando devono svolgersi le sessioni;
- e così via.
E se, nonostante ciò, queste condizioni non dovessero venire rispettate, semplicemente ti impegni a rispettarle tu stessa in primo luogo (non rispondendo nel weekend o dopo le 18 di sera, ad esempio, anche se l’altra persona continua a scriverti).
Ricorda: non puoi controllare come gli altri si comportano, ma puoi rimanere in ascolto dei tuoi bisogni personali, onorandoli e valutando, al contempo, la specificità di ogni situazione.
E la tua esperienza con i confini tra coach e cliente qual è? Anche tu stai imparando a metterli in chiaro nelle tue collaborazioni?
Se vuoi raggiungerci per parlarne insieme, ti aspettiamo a braccia aperte nel gruppo gratuito Shine – Coaching per l’Anima su Facebook.
Se invece desideri scoprire come diventare una coach visionaria che crea trasformazione nel mondo, dai un’occhiata al corso gratuito Vita da Coach.
0 Comments