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Integrare il coaching dell’Anima nel proprio lavoro: si può?

04 Luglio 2022
Integrare il coaching dell'Anima nel proprio lavoro: si può?

Molte delle persone che si imbattono nel coaching durante il loro percorso personale e professionale spesso se lo chiedono: “Ma il coaching può essere utile anche a me che, di base, faccio un lavoro completamente diverso?”.

Tra di loro c’è chi svolge già altre professioni di aiuto, sostegno e accompagnamento alla persona e desidera apprendere nuovi strumenti; oppure chi lavora in ambiti di tutt’altro genere e non intende diventare coach, bensì vuole integrare delle competenze per aiutare i propri clienti in modo più profondo.

La risposta a questa perplessità è, dunque, tutt’altro che univoca. Ogni caso è a sé, perciò resta con noi: in questo post esploriamo insieme la questione, così che anche tu possa capire se la magia del coaching dell’Anima faccia o meno al caso tuo.


Il coaching va bene per chiunque…

O meglio, il coaching dell’Anima va bene per chiunque lavora “a contatto”, 1-1, con le persone e vuole imparare a facilitare nell’altro la riscoperta e la conoscenza di sé e delle risposte al suo interno, attraverso l’esplorazione di pensieri, emozioni e Anima.

Molte allieve di LUNA hanno integrato il coaching dell’Anima nella loro professione, poiché si impara un modo di interagire e di comunicare che aiuta il cliente ad accedere al suo potenziale nascosto, a valorizzarlo e a lavorare sui propri blocchi interiori.

Questo si può impiegare in ogni tipo di lavoro che ha a che fare con un altro essere umano, specialmente gli strumenti che si apprendono nel programma di Certificazione di Coach LUNA (CCL), i quali sono trasversali e adattabili a qualsiasi nicchia o situazione specifica.

Un esempio “particolare”?

Nel web design, ad esempio, attraverso il coaching dell’Anima si può lavorare con i clienti creando un percorso che li aiuti a capire nel profondo che cosa vogliono comunicare agli altri, che tipo di messaggio vogliono trasmettere e come mai è così importante per loro, quali emozioni desiderano suscitare nel lettore e via dicendo.

In particolare, può servire per supportare l’altro a superare la paura di esprimere se stesso, a superare la sindrome dell’impostore, così come accompagnarlo a conoscere chi è veramente (come persona e come professionista), affinché venga rappresentata a pieno la sua Essenza.

Anche la creazione di un sito web, o più in generale tutto ciò che rientra nell’ambito “business” (marketing, strategia, branding, copywriting, ecc.), tocca la parte emotiva della persona: le chiede di esporsi e mostrarsi, e questo può far sorgere dubbi, confusione, auto-critica, giudizi, timori, conflitti interni su cui si lavora molto bene con il coaching dell’Anima.

E ancora…

Un altro contesto è quello della fotografia. Spesso si pensa che il fotografo sia una figura che sta dietro le quinte e che il suo unico compito sia quello di fare delle belle foto. Invece, con il coaching dell’Anima è possibile unire l’aspetto più artistico di questa professione con modalità di facilitazione che aiutano il cliente a conoscersi, a portare alla luce lo stile di foto che desidera, le sensazioni che vuole immortalare in ogni scatto e così via.

Si possono quindi creare dei percorsi per valorizzare la persona e aiutarla ad arrivare “pronta” al servizio fotografico, portandola, per esempio, a conoscere meglio le parti nascoste di sé e gli archetipi che la abitano, ad allentare le barriere della razionalità che bloccano l’immaginazione, così che riesca a tirare fuori la sua forma più autentica e a mostrarsi con sicurezza.

Lo stesso può avvenire nell’ambito del personal training. Invece di limitarsi a un lavoro prettamente focalizzato sull’aspetto esteriore e sull’allenamento del fisico, si può utilizzare il coaching dell’Anima per aiutare la persona a esplorare i blocchi, spesso di tipo emotivo, che le impediscono di raggiungere il benessere corporeo desiderato.

Integrare, senza snaturare!

Le professioni che gravitano attorno al coaching dell’Anima sono quindi numerose, appunto perché gli strumenti acquisiti non sono legati a un unico contesto o expertise, bensì vanno a lavorare su come l’essere umano pensa (mente), sente (emozioni/corpo) e vive la sua identità (spiritualità).

L’importante, durante la formazione per diventare coach dell’Anima, è sperimentare il coaching ed esplorare le tecniche per individuare quelle più in linea con sé, più efficaci nel proprio ambito, senza snaturarsi o snaturare la propria attività, ma costruendo qualcosa di integrale e unico.

Il coaching dell’Anima, di fatto, è un metodo flessibile che si adatta al coach e al cliente. È un percorso che attiva le risorse di cui il professionista ha bisogno per sostenere, competentemente ed efficacemente, il processo di facilitazione con gli altri e co-creare relazioni potenzianti su tutti i fronti.


Il coaching ti sta chiamando? Allora dai un’occhiata alla Certificazione di Coaching dell’Anima, un percorso professionalizzante completo, accreditato ACTP/Livello 2 (Accredited Coach Traning Program) dalla Federazione Internazionale di Coaching (ICF).

P.S. Se vuoi prima scoprire se il coaching è davvero la strada per te, goditi questo fantastico quiz lunare!

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