
Anche tu hai accarezzato l’idea di diventare coach e ti stai chiedendo se sia la strada giusta per te? Oppure svolgi già una professione d’aiuto e il coaching ti affascina, e magari stai pensando di integrarlo nella tua attività.
Ad ogni modo, sono diverse le ragioni che portano le persone a intraprendere il meraviglioso percorso di trasformazione per diventare coach. Ti stupirà sapere, però, che alla fin fine tra una storia e l’altra ci sono più punti in comune di quello che sembra!
In questo articolo esploriamo insieme quali sono queste comunanze, in altre parole quali sono le cinque ragioni più diffuse per cui si diventa coach.
Le 5 ragioni più comuni per cui si diventa coach
1. La sensazione che ci sia qualcosa di più oltre all’ordinario, tutto ancora da scoprire
Dopo aver intrapreso un percorso “classico” di studio o lavoro, molte persone si ritrovano a domandarsi che cosa desiderano dalla propria vita e hanno la sensazione che ci sia molto di più da scoprire. È stato così anche per me!
Sin da giovane ero affascinata da tutto ciò che riguardava la crescita personale, la psicologia, l’educazione, nonché lo sviluppo cognitivo, emotivo e spirituale. Perciò, dopo essermi laureata in Informatica, ho conseguito una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione e della Formazione, che mi ha portata poi a lavorare nell’ambito della crescita personale.
Il mio lavoro mi piaceva molto e, dopo anni di gavetta, avevo finalmente trovato un posto fisso con una buona retribuzione. La mia vita scorreva tranquilla e credevo di essermi infine “sistemata”. Finché… non sono andata in crisi!
Sentivo che c’era molto di più e che avrei potuto fare e dare molto di più, ma non sapevo nemmeno io cosa esattamente. Così ho rimesso in discussione tutto e ho iniziato a chiedermi chi ero e che cosa volessi veramente per la mia vita, e – come molti altri – ho trovato la mia risposta nel coaching.
2. Un momento di svolta o di crisi nella propria vita personale e/o professionale
Spesso è proprio grazie a momenti di svolta o di crisi che molte persone scoprono il proprio amore per il coaching e i suoi strumenti di trasformazione.
Al tempo della mia crisi, io convivevo con il mio (ex) fidanzato, avevo un buon lavoro, tanti amici, una famiglia che mi voleva bene: non avevo nulla di cui lamentarmi, eppure dentro di me sentivo un vuoto crescente.
Nello stesso periodo, terminata la mia precedente relazione, ho conosciuto Simone, il mio attuale compagno, che tuttavia abitava a 12.000 chilometri di distanza, a Singapore. Abbiamo iniziato una relazione a (lunga) distanza e ho cominciato a valutare l’idea di trasferirmi all’estero, ma avevo una grandissima paura di lasciare tutte le mie certezze e di non trovare un nuovo lavoro, facendo il passo più lungo della gamba.
Grazie all’aiuto di una cross-cultural coach che ai tempi abitava a Gerusalemme, sono riuscita a fare chiarezza sui miei desideri, i miei valori, nonché le mie qualità e i miei punti di forza, raccogliendo pian piano il coraggio necessario per fare il grande salto e trasformare la mia vita.
3. La volontà di rimettersi in gioco, di intraprendere un profondo percorso di trasformazione, per sé stessi e per gli altri
Quando si decide di diventare coach, una cosa è certa: ci si sente chiamati a compiere un viaggio alla scoperta di sé, delle proprie capacità e della propria Missione verso gli altri.
Trasferitami a Singapore, mi ero subito informata sui percorsi per diventare coach e avevo frequentato un sacco di corsi per accrescere le mie conoscenze. Inoltre, partecipavo a incontri di donne imprenditrici, svolgevo attività di volontariato e via dicendo. Insomma, non me ne stavo di certo con le mani in mano: volevo reinventarmi a tutti i costi per crearmi la mia indipendenza, anche economica!
Purtroppo, nonostante tutta la buona volontà, ho incontrato moltissimi ostacoli di tipo burocratico. Ma è proprio in questa situazione difficile che ho tirato fuori tutta la mia determinazione, cominciando il mio bellissimo viaggio prima nel mondo del life coaching, poi del business coaching e ora del coaching dell’anima.
4. Un grande desiderio di fare del bene e di aiutare le altre persone
Questa è la ragione che ci si sente dire più spesso quando si chiede a qualcuno perché ha deciso di diventare coach: per assistere sempre più a quei momenti magici che hanno il sapore della svolta, in cui i clienti arrivano da te con problemi di vario genere e, dopo la sessione, se ne vanno via alleggeriti, sereni, con nuove consapevolezze e punti di vista, con piena fiducia in sé stessi e nel raggiungimento del loro obiettivo.
Io rimango estasiata ogni volta che mi trovo di fronte a scene di questo genere, perché vedo nella persona che ho davanti tutta la bellezza e l’immensità di ciò che ha dentro. E la forza e l’energia che irradia, e il coraggio di perseguire il suo cammino di vita sono davvero contagiosi!
Fortunatamente, il desiderio di fare del bene corrisponde alla Missione di molti, come anche alla mia, che è quella di aiutare le donne a conoscere sé stesse in profondità e a esprimere appieno il proprio potere interiore, affinché possano crearsi e vivere una vita in linea con la loro Anima e diventare a loro volta ispirazione per gli altri. Proprio come un’onda che si propaga e che man mano che tocca le persone attiva la luce che è dentro di loro, creando consapevolezza e trasformazione.
5. Il desiderio di vivere in maniera autentica e congruente, svolgendo un lavoro in linea con i propri valori
Il nostro lavoro è parte di noi e in quanto tale è importante che sia in linea con ciò che abbiamo dentro, con chi siamo per davvero. Pertanto, molte persone finiscono per scegliere la professione del coach una volta che si rendono conto di questa verità.
Se me l’avessero chiesto diversi anni fa, non avrei mai creduto che un giorno avrei svolto questo mestiere. Si è delineato pian piano, attraverso una serie di tentativi ed errori, ma soprattutto attraverso l’esperienza concreta che mi ha permesso di entrare sempre più in contatto con la mia essenza più profonda e di svolgere finalmente un lavoro che sento totalmente allineato a me.
Diventare coach per molti significa proprio andare oltre alle maschere indossate fino a quel momento, alla dimensione dell’Ego, a quello che crediamo di dover essere, alle risposte condizionate e ai meccanismi di reazione inconsapevoli, così da esprimere il proprio essere autentico, la propria luce interiore.
Alcune di queste ragioni risuonano anche con te? O hai una motivazione tutta tua che ti ha spinto/ti spinge a voler diventare coach? Oggi rispolvera un po’ il tuo Perché e – perché no? – mettilo per iscritto nelle tue storie di Instagram, menzionandoci (@anh.coach o @lunascuoladicoaching) affinché possiamo passare a salutarti.
Inoltre, qui trovi una risorsa gratuita che ti aiuterà a riappropriarti del tuo grande potenziale e a ritrovare la chiarezza necessaria per raggiungere ciò che desideri davvero, passo dopo passo.
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