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Paura del cambiamento: 4 passi per superarla

21 Luglio 2020

Durante le sessioni di coaching, mi capita spesso di incontrare due tipi di persone: entrambe sono consapevoli che la loro vita non va come vorrebbero, eppure solo una di loro vuole davvero fare qualcosa per migliorarla.

L’altra, invece, continua a raccontarmi i retroscena del perché la sua realtà è in un determinato modo, impuntandosi di dovermi convincere delle cause esterne che rendono difficile la sua trasformazione.

Se anche tu hai avuto clienti che rientrano nell’ultima categoria, è normale. Decidere di cambiare la propria condizione è più facile a dirsi che a farsi. Presuppone di prendere consapevolezza dei comportamenti che non sono utili, di identificare le possibili soluzioni per trasformarli e, nel frattempo, di auto-motivarsi durante tutto il percorso.

Insomma, cose mica da poco.

Così, il cambiamento finisce per apparire talmente grande e difficile da fare paura. E quando si ha paura, capita a tutti di nascondersi dietro a mille scuse e giustificazioni, no?

Tuttavia, anche se a volte potrà non sembrare così, il cambiamento può avvenire. In ogni piccolo momento della nostra esistenza, in ogni piccola decisione che prendiamo, in ogni piccola scelta che facciamo, in ogni piccola abitudine che costruiamo un passo dopo l’altro.

Quindi no, non serve continuare a chiedere alla tua cliente perché si trova dove si trova, non serve sperare che tutto si sviluppi magicamente come desidera lei. Può realizzare il suo cambiamento ora, partendo da uno shift nella percezione delle cose e iniziando a compiere piccole ma sensate azioni per stravolgere la sua situazione in modo attivo.

A questo punto, ti starai chiedendo come aiutare i tuoi clienti a superare la paura del cambiamento e avvicinarli a costruire la realtà che desiderano. Allora mettiti comoda, ecco i 4 passi per cambiare.


1. Definire il dolore associato al cambiamento

Devi sapere che tutte le azioni che ogni essere umano compie quotidianamente sono dovute a due desideri fondamentali: evitare il dolore e provare piacere.

Molto spesso, però, il desiderio di evitare il dolore è più forte di quello di provare piacere. Se quindi il nostro cervello ha associato al cambiamento la paura di soffrire, cambiare risulta molto faticoso, poiché a livello inconscio cercheremo di allontanarci da esso.

Mettiamo che la tua cliente senta la necessità di cambiare, ma non riesca a farlo a causa del dolore che ha associato al cambiamento. Forse non ne é consapevole, ma certamente c’è un dolore. Altrimenti, il problema non si sarebbe nemmeno posto.

Allora, puoi farle queste domande:

  • Se dovessi cambiare, quale dolore potresti provare?
  • Che cosa potrebbe costarti?
  • Che cosa potresti perdere?

Ad esempio, il dolore associato ai grandi cambiamenti potrebbe essere riassunto nella paura di non essere all’altezza, di investire tempo e impegno senza alcuna certezza sui ritorni, di non essere apprezzata dagli altri, e così via.

2. Riconoscere i benefici nel non cambiare

Certo, decidere di non fare nulla e di continuare a stare in una situazione che non ci soddisfa appieno ci protegge da un eventuale grande dolore, da un possibile fallimento.

Inoltre, la situazione di stagnazione – il non cambiamento – continua a portarci almeno un po’ di piacere, perché abbiamo più certezze e meno responsabilità e preoccupazioni.

Quindi sì, anche decidere di non cambiare può portare dei benefici. Benefici che sono capaci di intrappolare la tua cliente in una realtà mediocre: non troppo brutta da odiare, ma nemmeno bella da amare veramente.

Quindi aiutala a rispondere con molta onestà a queste domande:

  • Qual è il beneficio del non cambiare?
  • Che cosa guadagni se la situazione rimane invariata?
  • Che cosa ti piace, in fondo, della situazione attuale?

3. Pensare al dolore provato se non si cambia

Per cambiare la propria situazione, è necessario confrontarsi con i passi che è utile compiere, prendere in mano la propria vita e decidere di fare qualcosa per smuovere le cose.

Un buon inizio è stimolare la tua cliente a modificare l’associazione mentale che collega le sue azioni ai rispettivi dolori e piaceri (i punti 1 e 2 appena visti qui sopra).

Chiedile di riflettere sul tipo di dolore che vivrebbe, se non dovesse fare nulla per raggiungere il suo obiettivo:

  • Che cosa perderesti se non dovessi cambiare?
  • Quale sarebbe il prezzo da pagare rinunciando al tuo obiettivo?
  • Che cosa rimpiangeresti in futuro se nulla cambiasse?

Aiutala a concentrarsi sulle sensazioni sgradevoli, l’insoddisfazione e la tristezza che sentirebbe se decidesse di non agire. Come diventerebbe inappagante la sua vita fra 3, 5 o 10 anni se restasse tale e quale?

Quanta delusione proverebbe se, nel 2030, dovesse svegliarsi e rendersi conto che nulla è cambiato rispetto a oggi? Immaginando le occasioni che ha perso, i momenti che non ha vissuto. Tutte le cose che rimpiange e che ormai è troppo tardi per fare.

Questo passo può fare male, ma è utile per risvegliarla dal torpore della sua zona di comfort. Per aprirle gli occhi.

4. Riconoscere il piacere e la gioia del cambiamento

Il prossimo passo è concentrarsi sui vantaggi che la tua cliente otterrebbe se decidesse di fare qualcosa di concreto per cambiare, per raggiungere i suoi obiettivi, per realizzare i suoi sogni.

  • Come ti sentiresti meglio se cambiassi?
  • Che cosa sarebbe finalmente diverso rispetto a prima?
  • Come sarebbe più bella la tua vita?

Aiutala a rispondere focalizzando il più possibile la sua attenzione sulla sensazione di piacere che proverebbe, sulle soddisfazioni che potrebbe trarne, su come si sentirebbe felice e pienamente appagata.

Spronala ad ascoltare se stessa, profondamente, senza lasciarsi influenzare dalla realtà. È importante capire quali sono le vere emozioni, ciò che le dice il cuore, le vere sensazioni che il cambiamento susciterebbe in lei.

Quali opportunità si presenterebbero? Quante persone potrebbe aiutare? Quali soddisfazioni potrebbe provare? Che cosa significa tutto questo per lei?


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