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Paura di sbagliare? Ecco come riuscire a sbloccarti!

06 Ottobre 2020

Immagina quanto potremmo realizzare nelle nostre vite se di fronte a scelte importanti, ostacoli o nuovi progetti riuscissimo a persistere, senza gettare la spugna di fronte ai possibili rischi legati alle nostre decisioni.

E ancora, immagina quanto ci potremmo sentire libere e coraggiose, e quanto potremmo crescere e imparare, se riuscissimo a rinunciare all’ambizione della perfezione e ci dessimo il permesso di commettere degli errori.

Ciò nonostante, ancora molte di noi vivono nel timore continuo di fare la scelta sbagliata e stroncano sul nascere i propri sogni e il proprio potenziale perché spaventate dalla paura di sbagliare e di rimanere deluse.

Un’autostima incolta, il perfezionismo, la necessità di controllo, il timore del giudizio ecc. ecc.; alla base di questo atteggiamento possono esserci svariate motivazioni, che non di rado hanno origine durante la nostra infanzia o nel contesto culturale in cui siamo cresciute.

Magari nella tua famiglia o nella scuola che hai frequentato semplici errori assumevano dimensioni sproporzionate. Oppure sei stata abituata a chiuderti nella tua zona di comfort, aprendoti esclusivamente a esperienze in cui hai la garanzia di riuscire senza grandi problemi.

Qualunque sia lo scenario, se ti sei resa conto di essere esageratamente autocritica o di esserti spesso lasciata frenare dalla paura di sbagliare, questo articolo fa al caso tuo. Scopriremo insieme cosa può aiutare te (o una cliente) a esercitare la preziosa capacità di perdonare i propri errori e mettersi pienamente in gioco.


Considerare gli errori come opportunità di apprendimento

“Sbagliando si impara” è un detto che probabilmente abbiamo sentito e pronunciato tutte più volte. Eppure, la maggior parte delle persone continua ad attribuire agli errori una valenza negativa.

Certo, commettere un errore può generare disagio, sofferenza, senso di colpa. È necessario però acquisire una prospettiva diversa: bisogna imparare a considerare gli sbagli come episodi normali, umani, e soprattutto come elementi necessari per il proprio apprendimento e la propria crescita.

Qualsiasi capacità, infatti, richiede un variabile numero di errori e correzioni prima di essere appresa e padroneggiata. E qualsiasi progresso può essere costellato da imprevisti e insegnamenti vari prima di manifestarsi e arricchire la nostra realtà.

Vivere senza commettere alcun errore, in sostanza, non è solo impossibile, ma non sarebbe neanche utile. Sbagliare è una parte importante del percorso individuale di ognuna di noi. Questo percorso raramente assomiglia ad una linea retta da seguire, ma piuttosto ad un’innumerevole serie di alti e bassi.

Perciò, bisogna prendere atto del fatto che riuscire nella propria vita, nonché sentirsi realizzate, non è altro che una questione di accettare il rischio di inciampare e fare passi falsi. Solo in questo modo è possibile creare la resilienza per rialzarsi e proseguire con una sempre maggiore consapevolezza.

Distinguere l’errore dalla propria persona

Se stai leggendo questo articolo è probabile che anche tu sia sempre stata molto esigente nei tuoi confronti, proprio come me. Quando a scuola i miei compagni puntavano alla sufficienza, io puntavo al massimo. Per me c’era solo “o faccio il top o non valgo niente.”

Di fatto, quando commettiamo un errore è molto comune pensare che quella specifica situazione dica qualcosa della nostra persona. Invece, non c’è niente di più sbagliato!

I nostri errori non hanno niente a che fare con le nostre caratteristiche personali. Essi non ci definiscono e non determinano di certo il nostro valore. Come abbiamo detto, capita a tutti di sbagliare. E quando questo succede non significa che valiamo meno o che non siamo abbastanza capaci. Indica semplicemente che abbiamo fatto un errore, nulla di più.

Allora possiamo prendere nota di ciò che non è andato come avremmo voluto e fare in modo di fare meglio in futuro. Possiamo rimediare se per caso abbiamo ferito qualcuno e fare attenzione affinché non ricapiti.

Concedersi il permesso di essere autentiche

Durante il mio percorso professionale sono state parecchie le volte in cui mi sono arrabbiata con me stessa per uno stupido errore di battitura. E altrettante le volte in cui mi sono rimproverata per giorni, a causa di una virgola fuori posto. Senza poi contare tutte le volte che mi sono tormentata perché le cose non erano perfette come le volevo io.

Grazie al coaching e alla pratica della mindfulness, ho preso consapevolezza di queste dinamiche interiori. Ho riconosciuto che avevo paura della disapprovazione altrui, ma non solo! Temevo maggiormente il giudizio più rigido e doloroso di tutti – quello espresso dal mio critico interiore.

Ho iniziato quindi a fare pace con me stessa. Invece di costringermi a diventare “chi credevo di dover essere”, mi sono concessa il permesso di essere chi sono, accettando le mie imperfezioni, riconoscendo le mie risorse e creando amore ed empatia nei miei confronti.

Come spiega anche la meravigliosa ricercatrice americana Brené Brown, essere e mostrarti nella tua autenticità è senza dubbio la decisione migliore che tu possa prendere. Questo consiste nel coltivare il coraggio di essere imperfetta, abbracciare la tua vulnerabilità e praticare la compassione che viene dal sapere che, nonostante tutto, tu sei comunque abbastanza.


Sì, in definitiva avere paura può essere certamente invalidante. Ma riconoscere di avere qualsiasi tipo di paura, e accettare che sia presente, è il primo passo per rimetterti al centro del tuo percorso e lavorare sulla capacità di rispondere agli eventi indesiderati con comprensione verso te stessa e fiducia in quello che accadrà.