Ri-bellarsi cioè ritornare al bello, con Carlotta Barluzzi

Ri-bellarsi significa ritornare al bello, osservare quanta bellezza c’è dentro e attorno a noi e tornare a splendere.
Prima di apparire, però, è necessario essere. E prima di essere, è fondamentale scoprire chi siamo.
Ebbene sì, la vera bellezza inizia quando decidiamo di essere noi stesse.
Cosa significa essere se stesse?
Non è una domanda banale, così come non è semplice trovare una risposta univoca. Per molte donne essere se stesse può rivelarsi un duro compito.
Non è raro, infatti, faticare a esprimere la propria natura. Molte di noi hanno difficoltà nell’identificare cosa desiderano davvero nella propria vita.
Poter vivere in modo autentico, senza avere paura di esprimere appieno la propria persona, è una grande liberazione che ci consente di ri-bellarci e di apprezzare la nostra bellezza.
Questo lo possiamo fare grazie al coaching con Carlotta Barluzzi, la coach Ri-belle certificata in LUNA che abbiamo intervistato proprio in questo articolo.
Benvenuta Carlotta!
1. Ci racconti chi sei e cosa fai?
Dire chi sono è la cosa più difficile che io possa fare.
Potrei presentarmi così: Sono Carlotta in continua evoluzione!
Credo che mia mamma avesse intuito l’indole della mia anima; infatti, il mio nome mi descrive perfettamente: “PERSONA LIBERA”, dove la libertà trova la sua massima espressione quando mi permetto di far entrare la magia nella mia vita.
La magia per me è una forma di nutrimento spirituale che ci connette e ci radica alla parte più autentica di noi, quella dove sono custoditi i nostri desideri più profondi. Fare magia, per me, significa scoprire cose meravigliose su noi stesse e accettare di essere vulnerabili e in continuo cambiamento: la magia ci permette di entrare in relazione con i livelli più profondi della nostra coscienza.
Questi sono solo alcuni valori alla base della mia professione, una professione che si concede il lusso di evolvere con il mio sentire.
Come mi piace definirmi? La Coach RI-Belle.
Accompagno le donne in un profondo percorso alla Ri-scoperta della propria bellezza interiore ed esteriore: Ri-Bellarsi - Tornare al bello.
Credo fermamente che emozioni e immagine siano potentissimi strumenti di rinascita.
2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?
La mia storia lavorativa è particolare, nasco come consulente d’immagine, quando ancora non era una moda esserlo, per aiutare e supportare le donne nella faticosa impresa di prendersi cura di se stesse prima che degli altri. Ma nel tempo ho compreso che non bastava assegnare colori, palette e “stili preconfezionati”, perché prima di apparire, è necessario essere. E prima di essere è fondamentale scoprire chi siamo.
Questo è stato uno dei motivi che mi ha spinta a formarmi come coach. Volevo però un coaching che tenesse in considerazione prima di tutto il sentire: LUNA Scuola di Coaching per l’Anima è stata la migliore scelta che potessi fare.
L’altro motivo, invece, era legato ad un mio grande desiderio, quello di fare amicizia con le emozioni.
Sono cresciuta sentendomi dire continuamente “SEI TROPPO SENSIBILE” ... come se essere sensibile e provare emozioni fosse un difetto.
Attraverso il percorso fatto in LUNA, e per cui non smetterò mai di ringraziare Anh e tutto il suo team, ho compreso che posso permettermi il lusso di provare emozioni e che sentire va bene anche quando questo sentire è faticoso.
Ecco quindi spiegate alcune delle aree in cui sono maggiormente ferrata e per cui mi sono formata: emozioni (intelligenza emotiva) ed autostima. Aree che ho sperimentato, prima di tutto, facendo un profondo lavoro su me stessa e che oggi sento di voler condividere con chi sente il bisogno di “Ri-bellarsi”.
3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?
Ho iniziato la scuola con un tale entusiasmo che sentivo di non avere nessuna resistenza e, stranamente, nessuna paura, ignara del fatto che tutto ciò che avrei imparato lo avrei dovuto sperimentare su me stessa.
Che lavoro ragazzi…!!! Ho acceso la luce e piantato fiori nelle profondità più buie del mio essere, ho abbracciato ed accolto la parte più vulnerabile della mia anima, ho riconosciuto e fatto amicizia con le mie maschere e ho conosciuto la mia parte più vera ed autentica.
Non ho MAI avuto paura…MAI! Perché sono stata supportata da un gruppo di meravigliose donne che hanno vibrato con me, aiutandomi a camminare sulle mie gambe pur non sentendomi mai sola.
Ho pianto tantissimo… ho pianto di dolore, di gioia, di commozione… ho pianto “di empatia” e orgoglio nel vedere l’evoluzione e i sorrisi delle mie compagne di viaggio e ho riso di gusto dal cuore.
Durante il percorso la cosa più difficile “da fare” è stata accettare di poter essere vulnerabile, a volte ancora oggi ci faccio i conti, ma grazie ad un illuminante mentoring 1:1 fatto proprio con Anh, attraverso il suo silenzio, la sua presenza e “i suoi poteri magici” ho superato questo ingombrante scoglio che mi ha permesso di “rilassarmi alla vita”.
4. In che modo aiuti le tue coachee?
Mi piace, innanzitutto, dare largo spazio al sentire, in che modo? Nel “mio" coaching do molto spazio al silenzio e allo stare con ciò che “c’è”.
Volendo, possiamo utilizzare il termine Ribelle per spiegare la mia modalità che mi piace sia anticonvenzionale, fuori dagli schemi, profonda, frizzante, spaziosa e corporea. Il tutto supportato dal valore dell’accoglienza, della gentilezza, del non giudizio, dell’amorevolezza e della libertà di espressione, conditi da empatia, intuito e magia.
Gli “strumenti” di cui mi avvalgo, oltre alla formazione da coach sono: Trattamenti di Cromopuntura, fiori australiani, psicologia della moda, utilizzo delle carte come strumento evolutivo, cicli lunari, ciclicità, archetipi femminili e ……. Molto altro…
5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?
Il più grande ostacolo è stato non dare ascolto al mio intuito, ho rifiutato categoricamente di potermi far trasportare da questo “grande maestro”.
L’ho superato dandomi il permesso di farci amicizia, ma anche e soprattutto grazie all’aver imparato che il coaching è una “danza” che avviene in un meraviglioso spazio sacro, all’interno del quale ho accolto l’intuito come un prezioso, utilissimo e potentissimo compagno di lavoro.
6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?
Quando ho scelto di iscrivermi a LUNA, lo racconto sempre, l’ho fatto senza pensarci. Cioè, mi spiego, l’intenzione era quella di diventare coach, ma non mi era ben chiaro cosa volesse dire essere una coach.
Ho scoperto il sito di Anh mentre stavo seguendo una diretta su Instagram, ho mollato la diretta e mi sono fiondata a curiosare in cerca dei contatti per potermi iscrivere. Ho inviato la candidatura certa che sarei entrata e non mi sono informata né sul prezzo e nemmeno sul programma: ho scelto con la pancia sentendo che era la scelta giusta per me.
CONSIGLIO: quando sei nel flusso e connessa al tuo sentire più profondo accadono le magie più belle.
Sono stata presa, sono riuscita a pagare la scuola e ho scoperto, man mano, che il programma era in linea con ciò che cercava la mia anima per evolversi.
CONSIGLIO non richiesto: diventare una coach seria prevede un profondo lavoro su se stesse, se senti il richiamo, affidati e VAI; è il momento giusto.

Puoi trovare Carlotta su
- Instagram: @carlotta_coach
- Facebook: Carlotta Barluzzi
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