La sottile elevazione del coaching, con Olga Manini

La sottile elevazione del coaching, con Olga Manini

Vivere la versione più elevata della propria vita è possibile. Ma questo spesso non avviene a causa di blocchi emotivi, mentali, energetici.

La trasformazione del coaching parte proprio da qui: dalle profondità per poi svilupparsi in elevazione, come è stato per la coach LUNA certificata Olga Manini.

In questa intervista ci racconta del percorso svolto in LUNA Scuola di Coaching per l'Anima, dove è uscita fuori tutta la sua vera essenza.


Benvenuta Olga!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Mi chiamo Olga Manini e sono una Elevation coach. Nello specifico supporto le donne a diventare e ad incarnare la loro versione più elevata partendo dalle profondità della loro Essenza più pura e autentica.

2. Cosa ti ha portata a imparare il coaching?

Il coaching è arrivato circa 10 anni fa, in un periodo della mia vita molto buio, ed è stato capace di trasformarmi e trasmutarmi.

Da 10 anni avevo questo sogno nel cassetto, aiutare le persone esattamente come sono stata aiutata io.

È stato lo strumento che su di me ha fatto la differenza, e quando vedi una potenza del genere nasce naturalmente in te il desiderio di impararlo e metterlo in pratica al servizio degli altri.

3. Che tipo di trasformazione ed evoluzione porti nel mondo?

Credo fortemente e fermamente che tutte noi abbiamo il diritto e ci meritiamo di vivere la versione più elevata della nostra vita e di incarnare noi stesse la nostra versione più elevata. Ma questo spesso non avviene a causa di blocchi emotivi, mentali, energetici.

La trasformazione che porto parte proprio da qui, dalle profondità per poi svilupparsi in elevazione: dal campo emozionale, che è alla base di tutto il lavoro che faccio con le mie clienti, al campo energetico, altro punto cardine della naturale evoluzione che porto, e infine al campo mentale.

4. Qual è il tuo genio e cosa rende unico il tuo approccio?

Il mio genio risiede proprio in questo: sono in grado di far diventare le donne che lavorano con me la loro versione più elevata. L'ho sempre fatto in vita mia, ciò che è cambiato è che adesso ho strumenti, competenze, conoscenze ed esperienza.

Il mio è un approccio che accoglie e supporta la persona in profondità . La peculiarità è l'elevata consapevolezza che contraddistingue tutte le mie clienti al termine dei percorsi, perché andiamo a toccare non solo il conoscibile mentale, ma anche il mondo acquatico delle emozioni, il sottile animico e le frequenze energetiche.

5. Al termine di LUNA, come sei cambiata e cosa si è trasformato nella tua vita?

Posso dire "tutto"? Sono diventata completamente un'altra persona, o meglio, è uscita fuori la mia vera essenza. Non che prima la stessi nascondendo, ma ero proprio io che non mi davo il permesso di farla fuoriuscire per diversi blocchi che si sono sciolti nell'arco del percorso formativo.

Anche la mia vita professionale è cambiata: mi sono licenziata dalla "cattedra" per incarnare a pieno la professione di coach.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Di mettersi in gioco al 100%. È un percorso che cambia in primis se stessi e solo incarnando la propria vera essenza è possibile portare poi una reale trasformazione nel mondo.

Credici! Se è il tuo perché, quello più profondo e puro, credici con tutta te stessa e non mollare: ci sono anime là fuori che stanno solo aspettando te e il tuo genio.

La sottile elevazione del coaching, con Olga Manini

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Ritornare all'essenza è un percorso a togliere, con Francesca Cuzzocrea

Ritornare all'essenza è un percorso a togliere, con Francesca Cuzzocrea

Se nella tua cassetta degli attrezzi sono già presenti formazioni in ambiti e discipline differenti, perché aggiungere anche il coaching?

Perché il coaching ti permette di lavorare con chiunque voglia esplorarsi in profondità, instaurando con loro una relazione potenziante, tra pari.

È uno dei temi di cui ci ha parlato Francesca Cuzzocrea in questa intervista, dove respiri la trasformazione totale che LUNA porta nella tua vita.


Benvenuta Francesca!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Mi chiamo Francesca Cuzzocrea, anche se molte persone mi conoscono sul web e nei social come Eir, Soffio di Luce.

Aiuto le donne a incarnare il loro progetto di vita e le supporto nel manifestare ciò che Anima ha scelto di essere prima di venire al mondo.

2. Cosa ti ha portata a imparare il coaching?

Nella mia cassetta degli attrezzi erano già presenti molte formazioni in ambiti e discipline differenti. Ho una laurea in scienze dell’educazione, un master in pedagogia e ho acquisito il titolo di maestra in varie discipline olistiche, tra cui le due del mio cuore: la meditazione e la lettura dei registri akashici (ovvero il dialogo con il proprio Sé Superiore).

Ma se avevo già tutte quelle competenze, perché aggiungere anche il coaching?

Perché il coaching mi permette di lavorare con le donne che vogliono esplorarsi in profondità, ma non hanno attrazione per le tematiche spirituali e perché la relazione che si instaura con loro è di tipo potenziante, tra pari.

Questa sembra una sfumatura da poco ma, per me che arrivo dalla relazione di aiuto, posso dire che in verità fa tutta la differenza, perché nell’Altro si riconoscono fin dall’inizio tutte le risorse per poter riuscire nel suo obiettivo.

La persona che si ha davanti è integra in se stessa ed è responsabile della propria vita.

Queste caratteristiche del rapporto di coaching sono perfettamente allineate sia ai miei valori personali che a quelli professionali.

3. Che tipo di trasformazione ed evoluzione porti nel mondo?

Credo fermamente che ogni Anima abbia dentro di sé tutto ciò che serve per la propria realizzazione e che sia solo nascosto dai numerosi strati dati dalle esperienze vissute, dalle regole sociali, dalla famiglia ecc.

Per questo motivo dico spesso che il ritorno all’Essenza è un percorso a togliere. Per togliere è necessario che l’altra persona sia libera in primis dal professionista con cui lavora, altrimenti il rischio è di togliere uno strato e indossare quello della dipendenza con lui.

Nel mio lavoro c’è grande libertà di spostamento e di azione. La libertà di questo tipo è sempre accompagnata dalla responsabilità, perché quando si è davvero liberi non si può incolpare nessuno dei propri eventuali errori (e qui potrei aprire una mega parentesi sul fatto che in realtà non esistono errori sul piano di Anima).

4. Qual è il tuo genio e cosa rende unico il tuo approccio?

Il mio approccio è reso unico perché le mie sessioni di coaching sono sempre svolte con i miei registri akashici aperti, in parole più semplici durante l’incontro con la mia coachee ho una connessione solida con il mio Sé Superiore, che mi permette di vedere sfumature che altrimenti mi sfuggirebbero e di avere intuizioni che possono far nascere domande ancora più potenti.

5. Al termine di LUNA, come sei cambiata e cosa si è trasformato nella tua vita?

Frequentare Luna Scuola di Coaching non è stata formazione professionale, è stato in primis un percorso di grande osservazione e integrazione della mia personalità, della mia parte incarnata in questa vita.

Tutto ciò che proponiamo nei percorsi di coaching, infatti, lo abbiamo esperito in primis su di noi. Per questo motivo la trasformazione che può dare questa scuola è totale. Non mi sento eccessiva nel dirlo, perché è la realtà.

La scuola dà l’opportunità di cambiare ogni area della nostra vita, poi sta a noi scegliere se farlo oppure no. Nel mio caso la trasformazione più importante è stata quella della percezione del mio valore.

Oggi ho una solidità che mi è di grandissimo aiuto nel lavoro, soprattutto nei servizi legati alla spiritualità, perché mi sento più ancorata al mondo, consapevole del mio valore, rappacificata con l’energia denaro.

Sono più assertiva nelle relazioni, perché riconosco le dinamiche, le maschere mie e di chi ho di fronte e nelle situazioni di conflitto vado in reazione meno facilmente.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Non stai imparando solo un lavoro, sii pronta a metterti in gioco.

Sii pronta a mettere sul piatto tutto ciò che credevi fosse verità indissolubile nella tua vita. Sii pronta a perdere tutte quelle verità e a fare posto a un’altra te che nascerà e sarà ancora più libera.

Ci saranno momenti in cui potresti avere paura, in cui le emozioni danzeranno a ritmi vorticosi.

Sappi che è in quel vortice interiore che sta avvenendo la tua trasformazione.

In bocca al lupo. Ci vediamo da questa parte!

Ritornare all'essenza è un percorso a togliere, con Francesca Cuzzocrea

Puoi trovare Francesca Cuzzocrea su:


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Amare te stessa come trampolino di lancio, con Janneth Olvera

Amare te stessa come trampolino di lancio, con Janneth Olvera

A volte ci sentiamo fuori strada solo perché forse non siamo qui per seguire una strada già percorsa, ma per crearne una nuova, tutta nostra.

È ciò che ha scelto di fare Janneth Olvera, coach LUNA certificata che dentro di sé ha trovato molte più risposte di quello che pensava.

In questa intervista ti racconta di come è riuscita a prendere il buono da ogni esperienza, facendo dell'amor proprio il trampolino di lancio per diventare coach.


Benvenuta Janneth!

1. Ci racconti chi sei e cosa fai?

Bella domanda. Tempo fa mi avrebbe messo in crisi. Oggi, invece, amo definirmi un'anima in viaggio su questa terra, in continua evoluzione e alla continua scoperta di sé stessa.

Poi sono mille altre cose: una donna curiosa, a volte forte a volte fragile, una bambina ribelle che ama crearsi le sue regole, una sorella, un'amica che ama conoscere nuove vite e culture, anche una coach, da poco.

Ho sempre cercato il mio posto in questo mondo, pensando che fosse qualcosa di statico, qualcosa che una volta trovato non sarebbe mai più cambiato. Con tanta gioia e piacere, ho scoperto che non può esserci nulla di più sbagliato. Siamo in continuo viaggio, in continua evoluzione, questo cambio di paradigma mi ha permesso di essere molto più flessibile e fluire lasciando andare il controllo.

Nella vita avevo preso una direzione lavorativa per quello che pensavo fosse giusto. Lavoravo nella ristorazione e nel turismo, un po' perché è il lavoro di famiglia, un po' perché mi piaceva e mi piace stare a contatto con le persone e aiutarle. Ma ho sempre saputo che quella, definitivamente, non sarebbe stata la mia strada.

Ho preso il buono da ogni esperienza lavorativa, per ascoltarmi e capire cosa volessi apportare in questo mondo, e dopo alcune ricerche interiori ed esteriori ho scoperto il coaching. Oggi questa è diventata la mia professione e amo che lo sia diventata per il mio sentire.

Mi definisco una Coach trasformativa che guida donne visionarie che non si sentono soddisfatte della propria vita e del proprio lavoro, che si sentono insicure, ingabbiate, a riscoprire la loro vera essenza, il loro potere, la loro magia, a manifestare la vita che meritano di vivere.

Ah, dimenticavo, mi chiamo Janneth!

2. Cosa ti ha spinta a diventare coach?

La trasformazione e la luce che ho visto in me stessa (e anche in poco tempo, relativamente).

Durante la mia adolescenza, sentivo molta rabbia nei confronti della società e delle altre persone, i principi e i valori della società erano completamente opposti ai miei e questo mi faceva sentire sbagliata. Non volevo quello che la maggior parte delle persone voleva là fuori, una vita tranquilla con il posto fisso, il mutuo e una famiglia.

Volevo espandermi, conoscere nuovi posti, nuove persone, fare esperienze. Questo mi ha portata a ribellarmi alle regole e vivere in modo sregolato, passando da un estremo all'altro, finendo, però, per perdermi completamente, senza capire e sapere più chi fossi e cosa volessi realmente.

Quando ho iniziato questo percorso di crescita personale, sono riuscita finalmente ad osservarmi onestamente, con compassione e amore nei miei confronti. Ricordo che inizialmente ripetevo spesso questa frase: "Sto capendo molto di più della mia vita adesso, che in 27 anni".

Sono riuscita ad osservare ogni situazione da altre prospettive e improvvisamente tutto ha avuto senso, anche i momenti più difficili.

In poco tempo i risultati si sono visti eccome, sia esterni che interni. Mi sentivo finalmente più sicura di me stessa, fiduciosa, tutta quella rabbia era improvvisamente scomparsa, lasciando spazio ad altre emozioni. Riuscivo a provare compassione e amore nei miei confronti e nei confronti delle altre persone. Questo mi ha portata a dire: "Wow! Se ce l'ho fatta io, ce la possono fare tutte".

All'inizio volevo semplicemente condividere il mio percorso, le mie sfide, poi ho scoperto il coaching. Non sapevo che cosa fosse, mi sono informata e mi sono detta: "Ecco, tutto quello che ho integrato fino ad ora e che voglio portare al mondo si chiama coaching!". Cosi è iniziata una ricerca su questa professione magica e potente.

Inizialmente, non sapevo benissimo a cosa andassi incontro, mi ricordo che ero alla ricerca di una scuola, avevo anche valutato alcune scuole, ma in nessuna avevo sentito un richiamo cosi forte come in LUNA Scuola di Coaching. Tra l'altro, completamente "per caso", avevo visto su Instagram una pubblicazione di Anh, non sapevo chi fosse, non la conoscevo, eppure fu come un segno dell'universo: stava proprio parlando di LUNA ed erano rimasti anche pochi posti.

Il tempo di andare sul sito che avevo già mandato la candidatura, con non poca paura, ammetto. Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui mi iscrissi e feci il primo pagamento, le lacrime scendermi sul viso dalla felicità. Fu proprio la mia anima ad indicarmi questa scuola. E io non potevo che affidarmi.

3. Prima di iniziare la scuola, quali erano le tue eventuali resistenze o paure e come le hai superate?

In realtà, prima di iniziare la scuola ero carichissima. Avevo la percezione sbagliata che l'unica cosa che avrei dovuto fare sarebbe stata studiare e sarebbe stato facile (amo studiare). Se ci penso, sorrido. Perché già dalla prima lezione mi resi conto che, invece, quell'anno sarebbe stato tanto intenso e rivoluzionario, e ovviamente in quel momento mi si aprirono scenari di mille paure, blocchi e resistenze.

Ero la classica ragazza che prendeva buoni voti perché amava studiare, ma senza mettersi troppo in gioco. Qui, invece, bisognava mettersi in gioco e anche tanto.

La paura più grande era quella di mostrarmi con tutte le mie fragilità, davanti a persone che fino a quel momento erano sconosciute. Non è stato per niente facile, soprattutto all'inizio, però più si andava avanti, più riuscivo ad esprimermi senza essere troppo nella mente e nel "starò facendo la cosa giusta?", o ancora nel "chissà cosa starà pensando di me".

Per me questo è stato un passo importantissimo, il primo passo che mi ha portata a rendermi visibile al mondo, senza la paura di essere giudicata, ma semplicemente per chi sono.

Ho fatto pace con tanti lati di me stessa che fino a quel momento avevo represso e questo ha avuto effetti straordinari nella mia vita privata e professionale. Mi sono resa conto che posso esser forte e fragile, sicura e insicura, e che questo non definisce chi sono.

Questo grande merito va ad Anh, alle magiche tutor di LUNA e alle fantastiche compagne di viaggio che in nessun momento mi hanno fatto sentire sbagliata o giudicata. Nella scuola si crea realmente uno spazio sacro, potente, magico, che ti permette di aprirti e mostrarti cosi come sei, con tutte le tue vulnerabilità.

È qualcosa che non si può descrivere a parole, un energia potente e magica che vorrei fosse presente in ogni momento e area della nostra vita.

4. In che modo aiuti le tue coachee?

Una cosa fondamentale per me è l'amor proprio, l'amore nei nostri confronti che apre le porte ad infiniti scenari e soprattutto ci permette di osservarci con compassione.

Una frase che mi disse Anh durante un incontro, che mi sono tatuata nel cuore, è stata: "Sii gentile con te stessa". Questa è un po' la filosofia del percorso che ho creato, Espandi la tua vita - partendo dal tuo essere, dove accompagno donne che sentono il bisogno di riconnettersi con il proprio sentire a manifestare la vita che meritano.

Lavoro molto sulla riprogrammazione mentale, che per me è stata fondamentale, ma soprattutto con le emozioni, con il corpo come "veicolo" per entrare nel proprio mondo interiore, per rimanere in ascolto, sentire. Creo uno spazio sacro in cui la coachee si senta tranquilla e supportata, in modo che possa far emergere tutto quello che sente in quel momento, senza giudizio, ma con tanta accettazione.

Uso anche meditazioni guidate, rituali che la coachee possa fare anche in completa autonomia, per instaurare un'intenzione o per lasciar morire quelle parti di cui non ha più bisogno, per poter partorire una nuova versione di se stessa.

Credo molto che per manifestare una nuova realtà bisogna ritornare a noi stesse, togliere strati, perdonare e perdonarci, morire e lasciar andare, per fare spazio e rinascere.

5. Quali sono stati gli ostacoli riscontrati lungo il cammino di coach e come li hai superati?

Qui te ne potrei elencare a bizzeffe! Sono stati tanti e ancora oggi ce ne sono, ho capito che ci saranno sempre ostacoli e che è anche il miglior modo per imparare e crescere. Quindi ben vengano gli ostacoli!

Ostacoli esterni tantissimi, a livello pratico avevo zero conoscenze su come iniziare a lavorare in proprio, mi riferisco proprio alla struttura di un Business, un Personal brand, e al Marketing per farmi conoscere e dire alle persone cosa facevo e come potevo aiutarle.

La soluzione è stata rimboccarmi le maniche, studiare e applicare, testare, vedere cosa funzionava per me e continuare così. In realtà, non credo di avere ancora trovato una struttura solida per il mio Business, ma va bene così per il momento. Sono alla ricerca di una Business coach che mi aiuti in questo processo.

Ostacoli interni, anche tanti. La poca chiarezza iniziale su chi volevo aiutare nello specifico, a chi volevo rivolgermi. Quel sentirmi nuovamente smarrita, la mente che diceva "e ora, che facciamo?".

Ho cambiato nicchia più volte, pensando di dovermi adattare al mercato fino a quando ho capito che dovevo semplicemente seguire me stessa e la mia intuizione. Il pensiero che lì fuori ci fossero sicuramente donne allineate alla mia visione e in cerca del mio aiuto mi ha aiutata moltissimo a lanciarmi finalmente.

Un'altra difficoltà è stata anche il chiedere denaro per il mio servizio. Ho lavorato tanto su questo aspetto, imparando in primis a riconoscere io il giusto valore del mio lavoro e del mio tempo. Mi è stato molto di aiuto lavorare sulla mia mentalità, rivedere completamente tutte le convinzioni legate al denaro, ma soprattutto al sentirmi meritevole.

Inoltre, integrare la mia bambina interiore, vederla, riconoscerla, mi ha aiutata molto sia a sentirmi meritevole che a riscoprire la creatività che avevo messo da parte.

6. Cosa consigli a chi desidera diventare coach?

Scegliete LUNA Scuola di Coaching se volete approcciarvi ad un coaching molto più olistico e non solo incentrato sul fare. Quello che posso dire, poi, è che essere coach non è solo un lavoro, diventa proprio uno stile di vita. Quando sei coach incarni tutto ciò che condividi con le tue coachee.

Il mio consiglio è di essere aperte, pronte a mettervi in gioco, sapendo che sarà un viaggio che non avrà fine, perché ci saranno sempre nuove parti che emergeranno, nuove consapevolezze, nuovi ostacoli, si chiama vita!

Sicuramente, però, è un viaggio fantastico. In più, con gli strumenti che LUNA mette a disposizione diventa anche un viaggio molto più semplice.

Quindi se hai sentito questo richiamo, vai, buttati, perché sicuramente ne esci rinata. E quando ti volterai per vedere da dove sei partita, rimarrai sbalordita di quanta strada tu abbia fatto e quanta trasformazione!

Amare te stessa come trampolino di lancio, con Janneth Olvera

Puoi trovare Janneth su:


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